"Solo Vera è l'estate" di Francesco Pecoraro, edito Ponte alle Grazie, ci porta nel cuore di un'estate che si imprime nella memoria collettiva e personale dei protagonisti. Il romanzo si svolge il 20 luglio 2001, un giorno segnato dagli eventi tragici del G8 di Genova, ma raccontato attraverso la prospettiva di tre trentenni romani, Enzo, Giacomo e Filippo, in viaggio verso il litorale per una festa di compleanno.
SOLA VERA È VERA L'ESTATE.
FRANCESCO PECORARO
Genere: narrativa di genere
pagine:208
data di uscita:7 marzo 2023
L'AUTORE
Francesco Pecoraro, romano, ha pubblicato per Ponte alle Grazie i romanzi La vita in tempo di pace (2013; premio Viareggio, finalista premio Strega, tradotto in cinque lingue), Lo stradone (2019; finalista Premio Campiello) e Solo vera è l'estate (2023), e i racconti di Camere e stanze (2021). Ricordiamo anche le prose di Questa e altre presitorie (Le Lettere, 2008), le poesie di Primordio vertebrale (Ponte Sisto, 2012) e il «poemetto» Nodulo (Tic, 2021).
Trama
Francesco Pecoraro, con "Solo Vera è l'estate", ci porta nel cuore di
un'estate che si imprime nella memoria collettiva e personale dei protagonisti.
Il romanzo si svolge il 20 luglio 2001, un giorno segnato dagli eventi tragici
del G8 di Genova, ma raccontato attraverso la prospettiva di tre trentenni
romani, Enzo, Giacomo e Filippo, in viaggio verso il litorale per una festa di
compleanno. La loro amicizia è legata non solo dalle comuni origini
scolastiche, ma anche dalla presenza ambigua e desiderata di Biba, la ragazza
che tutti e tre amano in modo diverso. Se da un lato il romanzo sembra
soffermarsi sulle dinamiche personali e sentimentali di un gruppo di amici,
dall'altro si inserisce nella storia più grande, quella della violenza istituzionale
e del punto di non ritorno rappresentato dal G8.
Analisi della storia e temi centrali
Pecoraro costruisce una narrazione stratificata che intreccia il personale con
il politico. La storia di Enzo, Giacomo, Filippo e Biba non è soltanto un racconto
di amicizie, amori e crisi esistenziali, ma diventa una riflessione su una
generazione disillusa. Il romanzo affronta tematiche profonde come il senso di
appartenenza, la perdita dell'innocenza, l'apatia politica e l'impatto della
storia sui singoli individui. Il G8 di Genova, che aleggia sullo sfondo, non è
solo un evento, ma un simbolo della frattura tra idealismo e realtà, tra il
desiderio di cambiare il mondo e la violenza che ne soffoca ogni tentativo.
Scrittura e caratterizzazione dei personaggi
Lo stile di Pecoraro è preciso, asciutto e carico di una malinconia disillusa.
L'autore riesce a dare profondità ai suoi protagonisti senza indulgere in
facili stereotipi: Enzo, Giacomo e Filippo emergono con le loro fragilità e
contraddizioni, mentre Biba, pur rimanendo una figura più evanescente, funge da
catalizzatore delle loro insicurezze e desideri. La caratterizzazione è
efficace, sebbene talvolta i personaggi sembrino muoversi in una bolla di
inerzia che li rende meno incisivi rispetto agli eventi storici che li
circondano.
Ambientazione e atmosfera
Il romanzo è ambientato tra Roma, il suo litorale e la lontana Genova. L'autore
cattura con grande efficacia l'atmosfera sospesa di un'estate che sembra
procedere come tante altre, ma che porta con sé il peso di un cambiamento
irreversibile. Il contrasto tra la leggerezza delle conversazioni dei
protagonisti e la brutalità della repressione a Genova è gestito con
sottigliezza e potenza narrativa.
Tecniche narrative e progetto complessivo
Pecoraro utilizza una narrazione che oscilla tra il presente e la riflessione
interiore, con una struttura che richiama una sorta di flusso di coscienza
collettivo. Il ritmo è volutamente dilatato, quasi a voler restituire quel
senso di sospensione che caratterizza certe giornate estive, ma anche la
distanza tra i protagonisti e gli eventi storici che avvengono in
contemporanea. La scelta di focalizzarsi su un microcosmo apparentemente
distante dagli scontri di Genova si rivela vincente: il lettore è costretto a
interrogarsi su cosa significhi essere testimoni passivi della storia.
Punti di forza e debolezze
Punti di forza:
- scrittura evocativa,
- la profondità delle tematiche trattate e la capacità di raccontare il senso di smarrimento di una generazione.
Debolezze:
- Alcune scelte narrative potrebbero non convincere tutti:
- la lentezza della narrazione
- l'atteggiamento apatico dei protagonisti crea una distanza emotiva tra il lettore e la storia.
- l'equilibrio tra la dimensione personale e quella storica a volte pende troppo verso la prima, lasciando la seconda come un'eco lontana più che un elemento attivo della trama.
Editing e struttura
La struttura del romanzo è ben congegnata, anche se non sempre scorrevole.
L'editing è curato e lo stile è coerente con il tono generale della narrazione.
La suddivisione in momenti e riflessioni aiuta a dare ritmo al racconto, ma
potrebbe risultare dispersiva per chi preferisce una trama più lineare.
"Solo Vera è l'estate" è un romanzo intenso, capace di restituire un'istantanea di una generazione in bilico tra speranze disattese e una storia che si impone con violenza. Pur con qualche lentezza e una certa distanza emotiva tra personaggi e lettore, rimane un'opera di grande valore letterario e storico.
Votazione: 4/5
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Nota: la metrica delle recensioni si basa sul mio metodo di lavoro con case editrici, agenzie e autrici. Eventuali similitudini saranno segnalate
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