Oggi vi parlo dell'ultimo volume nella trilogia "La Prima Legge" di Joe Abercrombie.
Gli altri volumi: Il richiamo delle spade, Non prima che siano impiccati
Titolo: L'ultima ragione dei re
Autore: Joe Abercrombie
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
N° di pagine: 1152 (intera trilogia)
Prezzo: €23,80 (Cartaceo) / €14,99 (Ebook)
Link per l'acquisto: Amazon
Autore: Joe Abercrombie
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
N° di pagine: 1152 (intera trilogia)
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Nel secondo volume siamo arrivati a un nulla di fatto: Bayaz e gli altri non hanno trovato quello che stavano cercando, e per tutto il resto della combriccola di certo non va meglio. Anzi, è tutto un assoluto casino.
In questo terzo volume ne succedono di tutti i colori, ma ammetto che leggendo i tre volumi così ravvicinati comincio a confondere gli eventi. Perdonatemi. Comunque, questo è sicuramente il volume che, nella trilogia, mi è piaciuto di meno. Tutto quello che mi aspettavo, quello che desideravo, non è successo. E non parliamo poi dell'ultimissima pagina, che è stata una cosa veramente infame.
Insomma, da un lato questo libro mi ha sorpreso, negativamente, e dall'altro è stato comunque una piacevole lettura nel suo complesso.
Inoltre, non è facile gestire così tanti personaggi, ma Abercrombie ci è riuscito perfettamente. Anche perché sono tutti piuttosto egoisti e coi propri scopi.
Ovviamente, come ho detto nella recensione al primo volume, tutti i personaggi sono degli stronzi, bastardi, arroganti, presuntuosi e chi ne ha più ne metta. Ma quello di cui davvero non mi sono mai fidata è Bayaz, che mi puzzava di... sleale. E bugiardo. Ovviamente non vi dico se alla fine ho avuto ragione o meno, ma penso che potreste intuirlo. Eppure, ho apprezzato come Abercrombie abbia maneggiato il suo personaggio, come lo abbia infilato in ogni possibile anfratto, come ci abbia fatto credere una cosa per poi distruggerla poco a poco.
Tutti, Jezal, Logen, Ferro, Glokta, persino gli altri magi, sono solo pedine, mentre Bayaz sembra dirigere i giochi; anche piuttosto bene, tra l'altro.
Se nel secondo libro pensavo che, in qualche modo, almeno i membri del gruppo assieme a Bayaz fossero cambiati, mi sbagliavo bellamente. Nessuno di loro ha imparato nulla, tranne forse Jezal, in qualche modo. È un po' deludente, ma in un certo senso realistico. Ovviamente le persone cambiano, non lo nego, ma per questo gruppo di sciagurati era impossibile.
Comunque, Logen rimane il mio preferito; con tutti i suoi difetti e la sua sindrome da "Dr Jekyll e Mr. Hyde", è comunque il più leale e più interessante. Ferro non è riuscita a piacermi, almeno non del tutto. Glokta... Be', a me piace, ma non è esattamente una persona per bene. Anche se forse ha capito alcune cose lungo la strada.
Spostandoci invece sugli altri personaggi... A parte West, erano tutti ben dimenticabili, pedine poco importanti in un gioco più grande di loro.
West è un po' un "cosi così", per me: da un lato non posso perdonare quello che ha fatto alla sorella, pur essendo lei una cretina, dall'altro è un personaggio che mi piace molto. Mentre per quanto riguarda i Nordici con Mastino posso dire solo "meh". Le pagine con loro erano tra le più noiose.
Dello stile ho già parlato nelle altre due recensioni. Posso dire che penso sia migliorato, ma non molto di più.
Nel complesso, una buona trilogia. E spero che Un piccolo odio mi piaccia.
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