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[Review Tour] Agata Duro d'amare (Pietre Preziose #3) Anna Chillon



Cari lettori,

con Agata si chiude la trilogia pietre preziose di Anna Chillon, anche questo volume è stato letto da Grazia.


TITOLO: Agata - Duro da Amare

AUTORE: Anna Chillon

SERIE: Pietre Preziose

GENERE: Contemporary Romance/Erotico

EDITO: self Publishing 

PAGINE: 352

EBOOK: 2,99

CARTACEO: 12,90


DATA D'USCITA: giugno 2019









Mi parlò con il suo silenzio
e con il suo rifiuto mi catturò.
***
Giovane e incauta, mi avventurai nel bosco dove trovai una casetta con un uomo rozzo che disprezzava gli esseri umani e si comportava come se possedesse tutto il tempo del mondo.
Mi cacciò senza usare una parola, eppure io lassù ci tornai mettendo a rischio più volte la mia vita. Per lui, per quell’enigma da risolvere.
Mentii, impugnai una pistola e sperimentai quel sesso che da scontro diviene un incontro. Scoprii anche che la sincerità può far male, ma è la sola strada per essere felici.
Me lo insegnò lui, maltrattandomi, salvandomi e sequestrando ogni mia cellula, mentre nodo dopo nodo mi permetteva di dipanare la matassa della sua folle esistenza.
Quante cose nascondeva quel silenzio?
Forse più di quante avrei potuto tollerare.
Certo più di quanto le parole avrebbero mai potuto esprimere.




Del tutto diverso è l’inizio del terzo romanzo di Anna Chillon, conclusione della trilogia “Pietre preziose”. Protagonista di “Duro da amare” è Agata, ventunenne studentessa di economia dalla ricca famiglia e dal futuro assicurato nell’azienda paterna. Tuttavia questa routine così agiata non la soddisfa più come una volta. C’è qualcosa dentro di lei che le fa prendere un blocco da disegno e una matita, qualcosa che le muove la mano per farle disegnare animali selvatici, qualcosa che la porta fuori Roma in uno bosco dove farà la conoscenza di un uomo schivo, che si esprime col suo sguardo e con i suoi gesti rudi, un uomo che fa di tutto pur di allontanarla da quella che è la sua modesta casa.
Agata, se da un lato è spaventata da quell’ambiente e da quell’incontro, dall’altro sente forte la necessità di andarci, non solo perché curiosa di sapere di più su quell’uomo tanto diverso da tutti gli altri, ma anche perché solo in quella natura incontaminata riesce a rendere vivo il desiderio di disegnare, cosa che gli è stata sempre vietata di fare dai genitori, che hanno sempre sostenuto che non solo non portasse a niente ma che le fosse impedito a causa di un piccolo difetto della vista che la ragazza ha sempre cercato di nascondere. La sua curiosità spingerà anche quel uomo taciturno a cercare di sapere qualcosa di più di Agata; la provocherà, la stuzzicherà, fino a farsi seguire nei pressi di un torrente, tanto per metterla alla prova. Agata non si tirerà indietro, ma metterà un piede in fallo che la fa cadere nel torrente fino a perdere i sensi. Si ritroverà così sul tappeto di quell’uomo, quasi nuda, ferita e con la pelle marchiata da una P, e se la paura fa capolino nella sua testa, il suo cuore le dice di fidarsi e di seguire quell’uomo nonostante il suo aspetto.
Non svelo più nulla ai lettori, ma vi assicuro che da qui si districheranno vicende che porteranno Agata a scontrarsi con la sua famiglia e a fare la conoscenza del famoso e dannato pittore Niccolò Aragona, di Ambra e più avanti di Giada e Vincent, a scontrarsi con un gruppo di malintenzionati che metteranno a repentaglio la via sua e dell’uomo del bosco.
Agata, con l’aiuto di questi nuovi amici, si metterà alla ricerca di indizi sulla storia e sul passato di quello che diventerà il suo uomo, che si scoprirà chiamarsi Primo.
I lettori si troveranno a leggere la storia dolorosa di Primo così da comprendere il perché del suo mutismo e delle sue scelte. Un colpo di scena finale ci farà sognare e ci farà riflettere sul fatto che spesso le favole possono realizzarsi.

La conclusione della trilogia risponde perfettamente al finale di ogni favola d’amore. Se dovessi dare un giudizio generico sui tre romanzi direi che seguono un climax ascendente che si chiude con una scena dai contorni quasi cinematografici. Sicuramente “Duro da amare” è per me il migliore dei tre volumi, soprattutto perché ho apprezzato la ricerca fatta per delineare il personaggio di Primo, quello che più di tutti sembra provenire dalla realtà di tutti i giorni. Mi è piaciuta anche la personalità di Agata che non si accontenta di una vita agiata e un futuro assicurato, rinunciandovi del tutto per seguire quella che è la sua passione. Tuttavia non nascondo che non ho apprezzato il fatto che tutti e tre i protagonisti maschili della trilogia abbiamo una visione del sesso piuttosto stravagante, ma se nel primo romanzo l’erotismo la faceva da padrone nei successivi romanzi il focus era diretto sulle conseguenze e sulle implicazioni nella relazione amorosa.
A voler trovare un messaggio comune nei tre romanzi, quello che risulta è che non bisogna aver paura di seguire i propri sogni abbandonando la strada che abbiamo sempre seguito; solo con il coraggio possiamo avere la possibilità di sorridere e di rendere la nostra vita esattamente come la immaginiamo.





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