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[Recensione] I Borrible - Attacco a Rumbledonia - Michael de Larrabeiti (I Borrible #1)


Salve a tutt*! Oggi vi propongo una recensione che avevo già postato su FantasyAmo: come probabilmente ormai saprete, ho lasciato quel blog e ora sono definitivamente qui. Quindi ho voluto riprendere alcune delle recensioni a cui tengo di più e postarle qui. Nel frattempo, sto leggendo il secondo volume di questa trilogia!


 Titolo: I Borrible #1 - Attacco a Rumbledonia

Autore: Michael de Larrabeiti

Genere: Fantasy/Avventura

Casa Editrice: Fanucci

N° di pagine: 347

Prezzo: €15,50

Link per l'acquisto: Amazon












I Borribles sono pestiferi e fuggiaschi: sono magri, trasandati, molto arguti, e le loro orecchie diventano appuntite ogni volta che si trovano per le strade, poiché con esse dimostrano la loro indipendenza e intelligenza. Risiedono nelle ombre di Londra, vivendo di espedienti e seguendo alcune leggi: sono per questo inseguiti da un reparto speciale della polizia londinese dedicata esclusivamente alla loro cattura. Un giorno un antico nemico, i Rumble, torna dopo secoli a minacciare l'esistenza dei Borribles: comincia così una lotta per l'esistenza, in cui nulla è più scontato e il pericolo può essere ovunque.





I Borrible sono ragazzini scappati di casa, che si sono ribellati alla noiosa vita degli adulti e ora vivono per strada, in edifici abbandonati. Le loro orecchie si sono appuntite, mostrando la loro intelligenza e furbizia. La loro sussitenza è il furto, facile nelle strade strette, tra i mercati, nei negozi affollati.
I Borrible hanno un loro codice di vita e d'onore, la loro cultura. E a parte rubare e vivere alla giornata, passano la vita a scappare dai Rimbasbirri: se fossero beccati, ai Borrible verrebbero tagliate le punte delle orecchie, e i poveri fuggiaschi sarebbero reinseriti nel mondo che così caparbiamente cercano di evitare.
Peculiari, questi Borrible, ma forse la cosa più strana è che non hanno un nome: il Nome è una cosa importante, e i Borrible possono conquistarne uno solo tramite un'avventura.

È qui che comincia il nostro libro, dall'avventura più grande che qualsiasi Borrible abbia mai visto: i Rumble, nemici giurati dei Borrible, stanno entrando di nascosto a Londra, in particolare nelle zone di Battersea. Randello, vedetta dei Borrible della zona, ne riesce a catturare uno, e così Pugno, che è uno dei Borrible più rispettati di Battersea, decide di contattare tutti gli altri Borrible e di organizzare un'incursione a Rumbledonia, la città principale dei Rumble. Qui, i Borrible scelti dovranno uccidere i capi dei Rumble. Insomma, un'avventura da cui potrebbero anche non tornare.
Vengono scelti otto Borrible, uno da ogni parte di Londra, a cui vengono dati i nomi dei capi Rumble per distinguerli e dare loro un obiettivo preciso: Bingo, Bombardone, Chalotte, Orococco, Stivale di Napoleone, Sydney, Torreycanyon e Volgare.
I piccoli Borrible si allenano per poche settimane, e poi è il momento di partire: a loro si unisce anche Randello, che li ha allenati, e poi Adolf, un Borrible tedesco. Entrambi questi due hanno già un nome, ma vogliono conquistarne un altro.
È qui che comincia l'avventura.

Come potete sicuramente vedere, c'è molto background da capire in questo libro per poter comprendere i personaggi e le loro azioni. Il tutto, però, viene inserito benissimo attraverso il libro e quindi non diventa pesantissimo. Ho voluto comunque darvi un'idea generale all'inizio della recensione, altrimenti non si sarebbe capito nulla della storia o del libro in sé.

Siamo di fronte a un libro che va inserito nel contesto in cui è stato pubblicato per la prima volta (1976), poiché in alcuni casi ci troviamo di fronte a commenti da parte di alcuni personaggi (in particolare Randello) che sanno di razzismo e misoginia, sebbene all'interno del romanzo siano totalmente normalizzati.
Personalmente all'inizio ci sono rimasta un po' male, soprattutto tenendo conto che siamo di fronte a un libro per ragazzi, ma facendo un po' di ricerche sul romanzo ho avuto informazioni ulteriori sul contesto e, in particolare, sull'ispirazione che ha dato vita ai satirici Rumble: i Wombles, piuttosto popolari in Inghilterra.

Lasciando da parte tutto questo, la storia in realtà è molto lineare e avventurosa, di sicuro interessante per un ragazzino ma anche per chi, come me, è un po' più cresciuto. Com'è giusto che sia, in fondo.
Non è un libro voluminoso, e le parti in cui viene spiegata la cultura Borrible si intrecciano bene con le parti in cui si combatte o, comunque, è presente dell'azione. Ciò lascia la possibilità di respirare e di leggere il libro con calma.
Io personalmente ho trovato la storia semplice nel suo complesso, ma ho trovato davvero interessante la cultura Borrible che ci viene spiegata e che trapela. È uno dei miei punti deboli, quello delle culture nei libri. Molte volte ne rimango affascinata.
Peccato che ogni volta che leggo un libro sono i miei personaggi preferiti a morire (presumibilmente).

Per quanto riguarda i personaggi, i Borrible sono tutti ragazzini spigliati e avventurosi. Hanno voglia di vivere e di ottenere un nome che li farà ricordare. Insomma, completamente diversi da me, ecco. Hanno comunque delle peculiarità loro, come l'amore di Sydney per gli animali, o l'interesse per la meccanica di Torreycanyon, ma i Borrible che mi hanno più colpito sono Randello e Pugno. Perché?
Be'... Pugno mi sembra un manipolatore, uno che trama di nascosto per far andare le cose come vuole lui. Un Borrible che a volte non sembra più tale. Voglio vedere come viene portato avanti questo personaggio, e anche che fine farà. Proprio come Testadisasso, il capo dei Borrible di Wandsworth.
Randello, invece, parte come un ottimo Borrible, se ne discosta, e poi, a mia opinione personale, torna tale. È il personaggio che, assieme a Stivale di Napoleone, ha in sé più conflitto degli altri.
In particolare mi piace la relazione di inimicizia tra questi ultimi due, che comunque cercano di collaborare per portare avanti la missione.

Lo stile è molto leggero, adatto per dei ragazzi, e il libro si legge molto bene. È un libro che si ha voglia di prendere in mano e continuare a leggere, e personalmente mi sembra strano che questa trilogia non sia più popolare tra i ragazzi. O forse sono solo io che non la conoscevo?

Nel complesso, un ottimo libro che vi consiglio!





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