Care Lovers,
oggi la nostra Sara ci parla del romanzo di Beatrice Simonetti intitolato Rodion, uscito il 5 dicembre 2018 grazie alla Delrai Edizioni.
Titolo: Rodion
Autore: Beatrice Simonetti
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Ucronico
Data Pubblicazione: 5 Dicembre ebook 16 Dicembre cartaceo
Prezzo: ebook 3,99 cartaceo 16,50
Tula, 4 settembre 1946. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazista. La Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo crede con assoluta fedeltà .
Il desiderio di difendere la patria si concretizza presto in una chiamata alle armi e lì la lotta di Edmund Heyder si tramuta gradualmente in un percorso di dubbi e incertezze sulla validità di un pensiero che uccide l’umanità . Famiglia, amicizia, rispetto di sé e del prossimo, patriottismo, dignità , orgoglio e amore gravitano attorno a lui e alla verità che un sovietico rimane pur sempre un essere umano.
Un romanzo senza alternative, né sconti, dove la crudeltà dell’uomo arriva a uccidere persino se stessa, in un crescendo di azioni e rivoluzioni. Non c’è vincitore dove c’è guerra e non c’è anima se a schiacciarla è l’idea che un uomo valga più di un altro, in ogni caso.
Prima di leggere la recensione della nostra Sara è il momento di approfondire meglio la tappa del blog tour!
Alatiel, il ricordo del passato
Alatiel ed Edmund sono legati sin dall’infanzia. Il loro rapporto è puro, la loro amicizia è intensa. L’amore che i due provano l’uno per l’altra viene quasi represso con la forza, castrato in nome di alcune sensazioni che non sono in grado di gestire. La paura di scivolare in quei sentimenti così sconosciuti è sempre dietro l’angolo. La società in cui vivono rende difficile perfino il loro rapporto. Il partito giudica, impone, sanziona, costringe. Alatiel ed Edmund vengono messi a confronto in una società del genere. Tuttavia, quando Alatiel ama la vita e ne dimostra la bellezza, Edmund non se ne rende conto. Quando lui idealizza il partito, lei non trova una possibilità di dialogo, non uno spiraglio per fare breccia nella sua mente.
I due sono come il giorno e la notte. Si rincorrono, cercano qualcosa, ma non sanno dove trovarla e forse neppure dove iniziare a cercarla.
Alatiel è la forza di Edmund e la sua debolezza al contempo, è ciò che lo rende umano e diverso in un mondo che cerca di omologarlo e renderlo il più conforme possibile agli ideali del partito nazista in cui crede fermamente.
Dunque, che cosa ne sarà di loro, del loro rapporto, in un mondo del genere?
“Sono finiti i giorni di guerra, così come sono lontani gli spensierati anni di pace.”
Oggi vi parlo in anteprima di “Rodion”, scritto da Beatrice Simonetti e pubblicato dalla Delrai Edizioni.
La scrittrice, con uno stile ricercato e curato, ambienta la sua opera a partire dal 1946.
La Germania nazista vince la seconda guerra mondiale e con l’aiuto degli alleati rende schiavi i sovietici, considerati alla stregua degli animali. Una piccola falce diviene il simbolo identificativo della loro condizione. I campi di concentramento chiudono a causa delle numerose spese, ma i trattamenti riservati a tutti coloro che sono considerati inferiori non variano poi molto.
Nonostante la tragica situazione, c’è ancora qualcuno a difendere i propri ideali e a sperare che un giorno nessuno penserà di avere più diritti di un altro uomo, indipendentemente delle proprie origini.
Rodion è solo un bambino quando fugge dall’orrore del regime nazista; Edmund è un giovane tedesco, desideroso di affrontare la battaglia per difendere la sua patria. Un’occasione è tutto ciò che gli occorre per poter dare prova del suo coraggio ed entrare a far parte dell’esercito tedesco.
“Voleva proteggere la patria da coloro che cercavano di attaccarla e sovvertirne la stabilità ; voleva essere come gli eroi pronti a cadere sul campo di battaglia, disposti a dare la loro vita pur di salvarne molte altre. Voleva essere forte, anche se per il resto del mondo non era altro che un piccolo e debole operaio di città .”
In un susseguirsi di eventi, alternati a flashback, conoscerete gli orrori della guerra.
L’amicizia, l’amore materno, la lealtà e persino l’orgoglio saranno messi a dura prova. In un mondo in cui avremmo potuto vivere anche noi, se solo il regime nazista non fosse stato soppresso, vediamo un giovane diventare un uomo. Ma la vera domanda è: a quale prezzo?
Ognuno dei personaggi, caratterizzati in ogni loro aspetto, è fondamentale.
L’autrice ci presenta una storia cruda, reale e autentica.
Certamente, affrontando temi come la guerra, il tradimento e la vendetta, molti aspetti risultano forti, quasi eccessivi. Leggendo vi renderete conto di cosa davvero vuole trasmetterci questa storia.
Ognuno di noi compie delle scelte, ma, che sia per nostra volontà o per seguire qualcun altro, sta a noi affrontarne le conseguenze.
“Era come vedere uno spettacolo teatrale da dietro le quinte. La resa era totalmente diversa, più cruda, meno idealizzata, a volte contraria a quello che aveva sempre pensato.”
Se dovessi scegliere il personaggio che più di tutti mi ha colpita, penserei sicuramente al capo dei ribelli sovietici. Non posso rivelare il suo nome però, dovrete scoprirlo da voi.
La sua figura, a volte accennata, altre punto focale della storia, mi ha fatta riflettere molto e sperare, fino all’ultima pagina.
Lo stile utilizzato dall’autrice rispecchia, a mio parere, con assoluta realisticità la forza di volontà ed i sentimenti che muovono i personaggi. Uno stile deciso, mai superficiale e completo in ogni suo punto.
“«Ãˆ dunque il potere, la forza di volontà , che diversifica ogni uomo. La debolezza è una viltà , è il tradimento della vita stessa.»”
Mi sono appassionata alla storia e dopo la prima parte, quando l’intera vicenda comincia a prendere piede, ho divorato i capitoli restanti. Il libro inizia lentamente, per permettere al lettore di entrare nell’ottica e comprendere gli ideali che muovono i soldati. Purtroppo, però, i numerosi flashback, anche se necessari, aumentano di molto la lunghezza del libro.
Considerando il tema già piuttosto forte, un numero minore di sbalzi temporali avrebbe permesso al lettore di immedesimarsi più facilmente nella lettura.
Malgrado io non sia abituata a libri di questo genere e fossi partita con un po’ d’ansia a causa della lunghezza del libro, ho apprezzato molto questa storia. L’attenzione con cui l’autrice ha curato ogni dettaglio, presentando le due fazioni senza favoreggiamenti, mi fa pensare a quante volte ci si dimentichi del passato, ritenendolo, appunto, “passato”, concluso.
È un’opera forte, cruda, ma molto realistica. Se amate le storie sofferte e avete a cuore temi come questi, non perdetevi la possibilità di apprezzarne la drammaticità .
“Ricorda che una vita è sempre una vita e un cuore è sempre un cuore. Uguale al tuo ma non come il tuo, diverso, eppure importante nella stessa maniera. Salva una vita invece di toglierla, fai battere un cuore invece di spegnerlo. Gli esseri umani dovrebbero vivere uno a fianco all’altro, non combattersi. Rimani sempre te stesso, non perdere la via di casa. Il sole torna sempre.”
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