C' È POCO DA RIDERE
ROBERTA MARCACCIO
Genere: Narrativa
pagine: 230
data di uscita: 2023 (nuova edizione)
Ha pubblicato il romanzo Il cactus non ha colpa (2021) e il racconto Amori eterni come l’acqua alle fontane (2022) nell’antologia Dolcezza tra le righe (Triskell Edizioni); la raccolta di racconti Profumo di camelia (2022 - Bakemono Lab Edizioni); i romanzi Tranne il colore degli occhi, Ti raggiungo in Pakistan e la raccolta C’è poco da ridere con CaRoL Books. Nel 2023 pubblica il romanzo Heidi, nessuna stella deve morire, una storia nata dopo un viaggio in Val Gardena e all’Alpe di Siusi e nel 2024 pubblica la nuova edizione de Il cactus non ha colpa (entrambi con CaRoL Books). Ha collaborato con la rivista Il Colophon e ricevuto il Diploma di Merito per il racconto L’Hotel Rimini incluso nella raccolta C’è poco da ridere.
_________________ 💗RECENSIONE💗 ______________
Roberta Marcaccio ci presenta C’è poco da ridere, una raccolta di racconti che esplora con sensibilità l’anima femminile e non solo. L’autrice affronta temi universali come l’amore, la perdita, la rinascita e la complessità delle relazioni, regalandoci una serie di spaccati di vita che colpiscono per la loro umanità e autenticà.
La trama
I racconti di questa raccolta sono legati da un filo conduttore: la profonda esplorazione dell’essere umano. Giulia vive il primo amore con l’intensità tipica dell’adolescenza, mentre Annalisa affronta il fallimento nei suoi rapporti. Paolo si scontra con la solitudine del pensionamento, Teo con la fine della sua vita in un ospizio. Dana lotta contro le sue dipendenze per ritrovare la speranza, e Marco trova una via d’uscita dalla depressione grazie alla musica e all’amore di Elisa. Ogni storia è un microcosmo che mette in luce le difficoltà e i trionfi dell’esistenza.
Tema centrale e soggetto
Il tema dominante è l’anima umana nelle sue molteplici sfaccettature. Sebbene il titolo suggerisca un approccio drammatico, la narrazione è permeata da un senso di speranza che emerge anche nei momenti più bui. Marcaccio ci invita a riflettere su come l’amore e la resilienza possano trasformare le nostre vite.
La scrittura
Lo stile di Marcaccio è fluido e incisivo, capace di trasportare il lettore direttamente al cuore delle vicende. La prosa è arricchita da descrizioni vivide e dialoghi realistici che rendono i personaggi autentici e vicini. Tuttavia, in alcuni racconti, il tono si appesantisce leggermente, rischiando di frenare il ritmo.
Progetto narrativo
La raccolta dimostra una chiara coerenza tematica e stilistica. Ogni racconto è un tassello di un mosaico più ampio che esplora la complessità dell’animo umano. La scelta di alternare protagonisti maschili e femminili è efficace nel dare voce a una varietà di esperienze e prospettive.
Analisi dei personaggi
I personaggi di Marcaccio sono il punto di forza della raccolta. Le loro emozioni, le loro lotte e i loro traguardi sono delineati con cura, rendendoli credibili e coinvolgenti. Tra tutti, spicca Dana, il cui percorso di redenzione è tratteggiato con una profondità che colpisce. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati, sebbene alcuni rimangano sullo sfondo senza un reale sviluppo.
Ambientazione
Le ambientazioni, sebbene non sempre approfondite, fungono da sfondo efficace per le storie. L’autrice si concentra maggiormente sugli stati d’animo e le dinamiche personali, lasciando che i luoghi siano funzionali ma non protagonisti.
Genere e tecniche narrative
C’è poco da ridere si colloca nel genere della narrativa contemporanea con elementi di introspezione psicologica. Marcaccio utilizza tecniche narrative come il flusso di coscienza e il montaggio alternato per aggiungere profondità alle sue storie. L’uso di finali aperti in alcuni racconti lascia spazio alla riflessione del lettore.
Punti di forza
Scrittura elegante e coinvolgente.
Personaggi profondamente umani e memorabili.
Temi universali trattati con sensibilità.
Punti deboli
Alcuni racconti risultano meno incisivi rispetto ad altri.
Ambientazioni poco dettagliate in alcune storie.
Editing migliorabile: sono presenti piccole imprecisioni.
C’è poco da ridere è una raccolta che commuove e fa riflettere, un viaggio nell’anima umana attraverso racconti intensi e ricchi di emozioni. Nonostante qualche piccolo difetto, il libro si distingue per la qualità della scrittura e la profondità dei temi trattati. Consigliato a chi ama le storie che sanno toccare il cuore.
Votazione: 4/5
"Nota: la metrica delle recensioni si basa sul mio metodo di lavoro con case editrici e agenzie. Eventuali similitudini saranno segnalate."
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