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[RECENSIONE]- BIANCA VESTITA DI NERO. ANGELA CAPUTO

 




BOOK LOVERS;

Oggi vi parlo di "Bianca vestita di nero" un racconto storico e dalle venature sentimentali dell'autrice Angela Caputo edita da Atile Edizioni in collaborazione con  L'Agenzia Sopralerighe 
 BIANCA VESTITA DI NERO
 Angela Caputo
Romanzo storico
Pagine 462
Atile Edizioni
data di uscita: 6 settembre 2023
Link:Bianca vestita di nero
TRAMA
Sullo sfondo di un'Italia assediata dal fascismo e dai Tedeschi, dentro il campo di concentramento di Ferramonti nasce l'amore fra Bianca e Goran. Lei fascista e lui ebreo, vivono la loro storia con ardore fra paure e sotterfugi. La loro passione riuscirà ad andare oltre l'antisemitismo, le leggi razziali, gli stereotipi, i pregiudizi

___BIOGRAFIA AUTRICE___
Angela Caputo, nata a Giarre (Ct), tra le pendici dell’Etna e il mar Jonio, dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico si è laureata in Lettere Classiche. Come giornalista pubblicista ha pubblicato presso testate locale, lavorato come editing e correttrice di bozze. Ha svolto ricerche di storia locale e nazionale. Ha poi conseguito il Diploma di Specializzazione per l’insegnamento. Da sempre cultrice della storia, in particolare della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah, ha insegnato in diverse scuole di ogni ordine e grado. Dopo diverse esperienze come Ghostwriter, ha preso il volo come autrice.

___ AGENZIASOPRALERIGHE  ___
Sopralerighe è la prima agenzia che lega l'editoria alla comunicazione pubblicitaria nel panorama letterario italiano. L’agenzia Sopra le righe si pone come la prima realtà nel settore editoriale che intende valorizzare lo scrittore, ancor prima del suo libro. Sia durante le fasi che conducono alla pubblicazione di un testo, che successivamente, quando l’Opera è stata pubblicata, lo scrittore viene accompagnato passo dopo passo, in un percorso ambizioso fatto di svariate tappe, dove la pubblicazione dell’opera non costituisce l’arrivo, bensì il punto di partenza. Venite a scoprire dell'Agenzia sul loro sito 

___RECENSIONE ___

 Salve a tutti.

Eccomi qui con un’altra lettura per conto dell’Agenzia Sopralerighe. Questa volta si tratta di un racconto storico e sentimentale che si sviluppa in un periodo delicato del nostro paese, quello caratterizzato dall’assedio del fascismo e dei tedeschi: “ Bianca Vestita di nero”, scritto da un’autrice rappresentata dall’agenzia, Angela Caputo edito Atile Edizioni.

Sono sincero, solitamente per una categoria dalla tematica così forte, si parla di campi di concentramento, sia per quanto riguarda i libri che i film o documentari, difficilmente avrei scelto di dare una possibilità al genere. Tuttavia l’autrice, Angela Caputo, fortemente appassionata di storia e soprattutto della Seconda guerra mondiale, si è cimentata in un racconto storico sì importante, ma non dal risvolto doloroso. Anzi, in alcuni aspetti è ricco di sentimenti positivi e leggeri, seppur il contesto sia abbastanza discutibile. Questo, nello specifico, mi ha incuriosito fin dalle prime pagine e mi ha spinto a portare avanti la lettura.

Si nota da subito la rilevanza che viene data, per chi se ne intende ed è a conoscenza dell’argomento un minimo, all’esistenza di Ferramonti che a tutti gli effetti non è il solito campo di concentramento efferato e freddo. Per attirare l’attenzione e l’interesse del lettore l’autrice utilizza la popolazione, narrata in maniera approfondita, come espediente. Le fondamenta principali della sua storia sono: l’antifascismo (tema nevralgico ancora oggi), la percezione e il senso di sovversione.

A parte il conflitto territoriale e l’insurrezione che ne consegue, ci viene narrato un campo di internamento che solitamente non è stato mai raccontato nei libri di storia, ovvero quello di Ferramonti, in un modo che enfatizza e approfondisce il tutto entrando nel vivo della vita quotidiana. Fin da subito spicca all’occhio la posizione netta delle donne all’interno dell’ordine: la solidarietà tra il campo e i paesani che mettono da parte ogni avversione o differenza di classe, ceto o religione, sorretti dalla bontà calabra, nonostante la restrizione.

Tra gli esempi sottostanti c’è l’impegno da parte della popolazione di Tarsia, in Calabria, nell’aiutare i sfortunati e i prigionieri nel migliore dei modi e nel mezzo prevale una voce che si fa spazio tra le avversità con il suo sostegno, ovvero quella della protagonista: Bianca Elena Ristani. La donna, suo malgrado, viene iscritta all’albo fascista essendo nipote del podestà che tiene sotto scacco la ragazza pretendendo un aiuto da lei perché è rispettosa e fisicamente idonea. Lei è una specie di rappresentante dell’uomo: tocca a lei risolvere questioni che nascono all’interno del campo. Però, Bianca, nonostante possa rivestire con “orgoglio” la divisa da fascio, in realtà lo fa soltanto per un obbligo morale e non perché rispecchia le sue ideologie. In qualche modo sarà proprio lei la chiave della storia: giocherà ogni carta a suo favore per aiutare i prigionieri.

Viene utilizzato l’uso del doppio POV, ovvero Bianca e Goran Jacowitz, medico ebreo internato anche lui nel campo di concentramento. Ci vengono mostrati entrambi i punti di vista dei due personaggi regalando al contesto una visione più ampia, sia dal punto di vista introspettivo che da quello dei dialoghi coloriti e verosimili. A fare da contorno ci pensano i dettagli, ci sono alcuni passaggi in cui viene utilizzato anche il dialetto locale che rafforza il concetto, infine c’è un’accurata descrizione dei luoghi che danno vita a una lettura immersiva e semplice nella comprensione. Inutile dire che c’è una forte analisi e ricerca nella parte storica da parte dell’autrice.
In tutto questo si fa spazio ampiamente la storia d’amore conflittuale, ma vissuta con parsimonia da Bianca e Goran. I due ovviamente appartengono a due classi sociali differenti e in un certo senso scomode. Bianca, cattolica fascista e Goran, ebreo dottore italiano. In un’Italia costeggiata e assaltata dai fascisti, dalle SS e da tutti quei silenti sostenitori sotto mentite spoglie, si fa strada, assurdamente, un amore. Sì, assurdamente perché in un contesto tetro e nero come la divisa che Bianca porta con disonore, si consuma nel buio una storia d’amore sofferta, ma vera, tra i due protagonisti. E sappiamo tutti che quei tempi, tra due fazioni avverse, una tangibile relazione sentimentale sarebbe stata fatale. La domanda è: riusciranno a farcela o verranno sopraffatti dagli eventi che incombono nel loro cammino?

“È davvero un sogno quello che lei vive nella sua bolla vestita di nero a metà strada tra una svastica e un fascio littorio. Bionda come le ariane tedesche, chiara come il sole che ci picchia in testa, nera come la guerra, la morte, la deportazione e la discriminazione.”

Lo stile della Caputo è ben costruito, descrittivo, curato ma mai totalizzante e soffocante. Anche la caratterizzazione dei personaggi è importante così come dare rilievo ai personaggi femminili piuttosto che maschili. L’autrice tratta l’amicizia come un mantra, sorretto dalla necessità di migliorare se stessi e gli altri. Attorno a Bianca e Goran vertono dei personaggi disposti a sacrificare la propria vita per aiutare quella degli altri e di chi sta peggio in quel momento, come in questo caso i due amanti. Tutti i personaggi, o quasi, hanno strutture concrete e tangibili, ti scavano dentro e scombussolano la tua realtà.

“Il maestro rispose che l’amore e la morte erano i motori portanti della nostra vita. Per amore, in genere, di un figlio, di un proprio caro, si è anche disposti a morire.”

In conclusione, ho apprezzato la costruzione coerente con il genere a cui è stato assegnato. Tra le pagine, anche se soddisfacenti forse troppe per ogni capitolo, si intuisce la minuziosa e accurata ricerca di parole e storie, con testimonianze approfondite, così come i riferimenti o gli eventi accaduti realmente. C’è un progetto accurato, strutturato e minuzioso in ogni dettaglio. Il finale? Bè, in qualche modo mi ha lasciato di sasso e nemmeno di poco perché verte sulla disperazione e sul dolore che sono mancati nella parte precedente che ha dato più risalto ai sentimenti dell’amicizia, unione, collettività, supporto e amore. Emozioni e situazioni che hanno conferito autenticità ma anche diversità a questo romanzo storico sentimentale che coinvolge e crea un viaggio emozionale e introspettivo della storia.

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.» (Primo Levi)

VOTAZIONE: 4 stelle.

La recensione potete trovarla su Goodreads

Alla prossima lettura interessante,


  Domenico







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