Amarti in una clessidra
Angela Caputo
Dafne è una trentenne reduce da una storia d’amore conclusa da qualche anno con Mario. Lui si è rifatto una vita, lei non riesce ad andare avanti e vive di ricordi e rimpianti, finché un giorno capisce di non essere più al centro del suo mondo o forse non lo è mai stata. Ad aiutarla in questa consapevolezza è il migliore amico Edo, col quale decide di frequentare un professore conosciuto in libreria che si fa chiamare l’Arcano. Costui è l’ideatore di una strana clessidra in grado di tornare indietro nel tempo. Il professore è convinto di riuscire a cambiare eventi che hanno stravolto la storia dell’umanità. La clessidra verrà usata per aiutare Dafne a riprendere un mano la sua vita?
___ AGENZIASOPRALERIGHE ___Sopralerighe è la prima agenzia che lega l'editoria alla comunicazione pubblicitaria nel panorama letterario italiano. L’agenzia Sopra le righe si pone come la prima realtà nel settore editoriale che intende valorizzare lo scrittore, ancor prima del suo libro. Sia durante le fasi che conducono alla pubblicazione di un testo, che successivamente, quando l’Opera è stata pubblicata, lo scrittore viene accompagnato passo dopo passo, in un percorso ambizioso fatto di svariate tappe, dove la pubblicazione dell’opera non costituisce l’arrivo, bensì il punto di partenza. Venite a scoprire dell'Agenzia sul loro sito
___RECENSIONE ___ Salve a tutti.
Eccomi
con un’altra lettura per conto dell’Agenzia Sopralerighe. Sempre
dell’autrice rappresentata dell’agenzia, Angela Caputo, edito
Atile Edizioni. Questa volta mi sono trovato di fronte a una sequela
di generi diversi utilizzati con parsimonia e ricerca, partendo dal
romance contemporary, per passare allo storico (parte predominante in
qualche modo della Caputo), poi fantasy e travel time. Un mix che
nell’insieme, misurato e scritto bene, riesce nel suo intento.
Salve a tutti.
Eccomi con un’altra lettura per conto dell’Agenzia Sopralerighe. Sempre dell’autrice rappresentata dell’agenzia, Angela Caputo, edito Atile Edizioni. Questa volta mi sono trovato di fronte a una sequela di generi diversi utilizzati con parsimonia e ricerca, partendo dal romance contemporary, per passare allo storico (parte predominante in qualche modo della Caputo), poi fantasy e travel time. Un mix che nell’insieme, misurato e scritto bene, riesce nel suo intento.
Dafne
Valenti, è la protagonista della storia. Ha trent’anni e vive
quello che molti studenti universitari sono costretti a subire: la
mancanza di sonno per l’ansia dell’esame, evidenziata da profonde
occhiaie. Dafne quindi studia, frequenta un Master e lavora part-time
in una libreria. Ha un carattere spinoso, a volte cinico, scontroso e
pungente: non le manda di certo a dire! A tratti si potrebbe definire
anche dirompente e maliziosa. Nel contempo però capisce che
l’autoironia, se necessario, aiuta a districarsi nelle situazioni
incresciose. È insicura e preoccupata per un futuro che vede
incerto.
Una
ragazza riflessiva e pensierosa perché spesso vive tra i ricordi di
un passato pressante e un presente del tutto indefinito. Ogni aspetto
caratteriale e comportamentale della protagonista viene analizzato
con attenzione e grande introspezione. La Caputo accentua ogni
dettaglio del personaggio, ogni riferimento, ogni sfaccettatura di
chi parla o sta pensando: ottima padronanza descrittiva ma senza
cadere nella lista della spesa o descrizioni da loop infinito,
misurata e quanto basta per rendere ottimale la resa finale.
Descrivere ̈Dafi ̈? Riflessiva e malinconica.
Sì,
perché negli anni si è rifugiata nel lavoro e nello studio per non
concedersi quel lusso di fermarsi e pensare troppo a quello che ormai
è andato o a quello che verrà. Dafne ha vissuto imprigionata in una
relazione di dieci anni con Mario. Un tempo infinito della sua vita,
un amore importante sfociato in dolore. Nonostante sia riuscita ad
andare avanti non potrà mai perdonare Mario.
Tra
loro si evince un rapporto conflittuale costernato tra attribuzioni
di colpe e responsabilità mancate. Dafne si è ritrovata nella sua
vita a fare una scelta importante, quella di sacrificare se stessa,
quella di amare incondizionatamente un uomo che in sostanza non l’ha
mai meritata e considerata come avrebbe dovuto.
Per
fortuna, a colmare la sua solitudine, c’è Edo, il suo migliore
amico di sempre. Un ragazzo gentile, amorevole, dal carattere deciso
e forse, a volte, fin troppo protettivo nei suoi confronti. Edo e
Dafne hanno un rapporto simbiotico e viscerale: lui sempre pronto a
tirarla fuori di guai, lei si rifugia da lui quando qualcosa non sta
andando bene. Agli occhi degli altri vengono definiti come una
coppia, ma sono molto di più.
Da
questo momento inizia la storia di Dafne e Edo che si ritrovano loro
malgrado a vivere una rocambolesca e bizzarra avventura tra le
retrovie di un passato tortuoso e significativo e un presente
offuscato e illusorio. Il promotore di questa spedizione nel tempo è
un cliente della libreria dove lavora Dafne: Maurizio Perdonati,
detto L’Arcano,
docente affabile, un ragazzino nell’animo, dal carattere indomabile
e inventivo. Studioso, cultore di scienze e fisica, autore di saggi
di filosofia, fondatore dell’associazione Gli
amici della Cultura,
un gruppo di persone che studia beni culturali e sperimenta l’essenza
stessa del tempo.
Maurizio
è il tessitore e promotore di un simbolo importante del racconto:
una clessidra. Diversa da quella a trazione, è al centro degli studi
di Perdonati. Un oggetto speciale per un semplice motivo: riporta
indietro nel tempo con un sistema scientifico ideato da lui stesso
per poter fermare eventi catastrofici successi. Qualcosa per
illudersi, a volte, che basti soltanto un attimo per cambiare e
credere di ricompattare il passato e avere un presente migliore.
Questa
situazione surreale e a tratti ingannevole, porta delle grandi novità
nella vita di Dafne. Sarà in qualche modo inaspettato per lei tanto
quanto il lettore stesso. Il viaggio nel tempo tra passato e
presente, la porta a riconsiderare tutta la sua vita, a mettere in
discussione tante cose, ma soprattutto, il suo sentimento reale e
quella scelta che avrebbe voluto compiere tre anni fa ma che gli
eventi, assieme allo stato d’animo del momento, l’avevano fatta
desistere e soffrire. Ironia della sorte, il futuro ha in serbo per
lei qualcosa che ha il sapore di seconda occasione, quella che forse,
sostanzialmente, non capita tutti i giorni.
«Possiamo
avere cura del tempo, non buttando via i nostri secondi, minuti, ore,
giorni, mesi, anni con situazioni che ledono la nostra anima. Perché
il tempo, sapete, è prezioso e quando passa non torna più...»
Devo
dire che la Caputo ha saputo muoversi bene in questo inedito
esperimento anche per se stessa, come definisce lei: «Uscire dalla
comfort zone è importante per chi scrive» e credo ci sia riuscita
abbastanza bene. I due generi che si fondono: genere di narrativa
contemporanea sentimentale dall’inizio fino alla metà per poi
intrufolarsi, con accuratezza e precisione, nel genere
fantascientifico e a tratti distopico riescono ad amalgamarsi e
creare un connubio perfetto nella sua interezza totale. Quindi nel
suo intento finale posso comunque affermare che la resa è ben
calibrata e inaspettata.
Dafne Valenti, è la protagonista della storia. Ha trent’anni e vive quello che molti studenti universitari sono costretti a subire: la mancanza di sonno per l’ansia dell’esame, evidenziata da profonde occhiaie. Dafne quindi studia, frequenta un Master e lavora part-time in una libreria. Ha un carattere spinoso, a volte cinico, scontroso e pungente: non le manda di certo a dire! A tratti si potrebbe definire anche dirompente e maliziosa. Nel contempo però capisce che l’autoironia, se necessario, aiuta a districarsi nelle situazioni incresciose. È insicura e preoccupata per un futuro che vede incerto.
Una ragazza riflessiva e pensierosa perché spesso vive tra i ricordi di un passato pressante e un presente del tutto indefinito. Ogni aspetto caratteriale e comportamentale della protagonista viene analizzato con attenzione e grande introspezione. La Caputo accentua ogni dettaglio del personaggio, ogni riferimento, ogni sfaccettatura di chi parla o sta pensando: ottima padronanza descrittiva ma senza cadere nella lista della spesa o descrizioni da loop infinito, misurata e quanto basta per rendere ottimale la resa finale. Descrivere ̈Dafi ̈? Riflessiva e malinconica.
Sì, perché negli anni si è rifugiata nel lavoro e nello studio per non concedersi quel lusso di fermarsi e pensare troppo a quello che ormai è andato o a quello che verrà. Dafne ha vissuto imprigionata in una relazione di dieci anni con Mario. Un tempo infinito della sua vita, un amore importante sfociato in dolore. Nonostante sia riuscita ad andare avanti non potrà mai perdonare Mario.
Tra loro si evince un rapporto conflittuale costernato tra attribuzioni di colpe e responsabilità mancate. Dafne si è ritrovata nella sua vita a fare una scelta importante, quella di sacrificare se stessa, quella di amare incondizionatamente un uomo che in sostanza non l’ha mai meritata e considerata come avrebbe dovuto.
Per fortuna, a colmare la sua solitudine, c’è Edo, il suo migliore amico di sempre. Un ragazzo gentile, amorevole, dal carattere deciso e forse, a volte, fin troppo protettivo nei suoi confronti. Edo e Dafne hanno un rapporto simbiotico e viscerale: lui sempre pronto a tirarla fuori di guai, lei si rifugia da lui quando qualcosa non sta andando bene. Agli occhi degli altri vengono definiti come una coppia, ma sono molto di più.
Da questo momento inizia la storia di Dafne e Edo che si ritrovano loro malgrado a vivere una rocambolesca e bizzarra avventura tra le retrovie di un passato tortuoso e significativo e un presente offuscato e illusorio. Il promotore di questa spedizione nel tempo è un cliente della libreria dove lavora Dafne: Maurizio Perdonati, detto L’Arcano, docente affabile, un ragazzino nell’animo, dal carattere indomabile e inventivo. Studioso, cultore di scienze e fisica, autore di saggi di filosofia, fondatore dell’associazione Gli amici della Cultura, un gruppo di persone che studia beni culturali e sperimenta l’essenza stessa del tempo.
Maurizio è il tessitore e promotore di un simbolo importante del racconto: una clessidra. Diversa da quella a trazione, è al centro degli studi di Perdonati. Un oggetto speciale per un semplice motivo: riporta indietro nel tempo con un sistema scientifico ideato da lui stesso per poter fermare eventi catastrofici successi. Qualcosa per illudersi, a volte, che basti soltanto un attimo per cambiare e credere di ricompattare il passato e avere un presente migliore.
Questa situazione surreale e a tratti ingannevole, porta delle grandi novità nella vita di Dafne. Sarà in qualche modo inaspettato per lei tanto quanto il lettore stesso. Il viaggio nel tempo tra passato e presente, la porta a riconsiderare tutta la sua vita, a mettere in discussione tante cose, ma soprattutto, il suo sentimento reale e quella scelta che avrebbe voluto compiere tre anni fa ma che gli eventi, assieme allo stato d’animo del momento, l’avevano fatta desistere e soffrire. Ironia della sorte, il futuro ha in serbo per lei qualcosa che ha il sapore di seconda occasione, quella che forse, sostanzialmente, non capita tutti i giorni.
«Possiamo avere cura del tempo, non buttando via i nostri secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni con situazioni che ledono la nostra anima. Perché il tempo, sapete, è prezioso e quando passa non torna più...»
Devo dire che la Caputo ha saputo muoversi bene in questo inedito esperimento anche per se stessa, come definisce lei: «Uscire dalla comfort zone è importante per chi scrive» e credo ci sia riuscita abbastanza bene. I due generi che si fondono: genere di narrativa contemporanea sentimentale dall’inizio fino alla metà per poi intrufolarsi, con accuratezza e precisione, nel genere fantascientifico e a tratti distopico riescono ad amalgamarsi e creare un connubio perfetto nella sua interezza totale. Quindi nel suo intento finale posso comunque affermare che la resa è ben calibrata e inaspettata.
VOTAZIONE: 4 stelle.
La recensione potete trovarla su Goodreads
Alla prossima,
Domenico
La recensione potete trovarla su Goodreads
Alla prossima,
Domenico
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