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[RECENSIONE] -ONE NIGHT IN N.Y.-CARLO LANNA

 




BOOK LOVERS!

Ciao a tuttƏ! Eccolo qui, dopo tanto tempo (mi scuso con l'autore, purtroppo il tempo è limitato per leggere a volte scandito dagli impegni) torno a parlare di libri, in particolare di questo Romance MM dalle tinte Spicy, dark e thriller. Ho letto One Night in NY di Carlo Lanna che ringrazio per la copia digitale. 

One Night in N.Y.

Carlo Lanna

GENERE: Romance M/M – Romantic suspense

RELEASE DATE: 8 ottobre 2022

PAGINE: 309

cartaceo ed ebook

self publishing

AQUISTO: Amazon, in ebook (anche in KU) e in cartaceo

LINK: One night in N.Y.



In una notte il destino di Jordan e Daniel si lega indissolubilmente.

Un segreto dal passato rischia di spezzare il loro amore.

Jordan ha tutto dalla vita. Tranne l’amore. Daniel ha il cuore spezzato e rincorre un sogno che forse è impossibile da realizzare. In una sera come tante, i loro sguardi e i loro cuori si intrecciano indissolubilmente. Quello che è nato come un semplice gioco di seduzione diventa qualcosa di più profondo. Un torbido segreto dal passato di Jordan, però, rischia di separare entrambi. Per sempre.



ESTRATTI:


Estratto 1: 

Il mio corpo è qui, nel ventre della Grande Mela, ma la mia mente è ancora in quel bellissimo attico del Waldorf Astoria. I miei occhi sono ancora legati a quelli di Jordan Cavanaugh. Dio, dal vivo è ancora più bello. Lo conosco grazie ai giornali e alle riviste di alta finanza che lo dipingono come il proprietario di una fra le società editoriali più celebri e redditizie di tutto lo Stato di New York. A soli trentadue anni ha ereditato l’impero di famiglia e, da Washington, si è trasferito qui. Io lo conosco per l’uomo sfrontato che è, per quei capelli ricci perfettamente impomatati, per quei profondi occhi color cobalto in cui è facile perdersi. Ho una cotta per lui ed è impossibile negarlo, dato che è affascinante e ricco da fare schifo. Due qualità che apprezzo in un uomo. Gli altri idolatrano le star del cinema, io muoio dalla voglia di essere notato da Jordan Cavanaugh.


Estratto 2:

Il Little Bird. Ricordo che il lounge bar in cui lavora Daniel è di strada, più o meno. Così, spinto dalla curiosità e dalla voglia di battibeccare con quel ragazzino dalla lingua biforcuta, torno sui miei passi e mi dirigo verso la Broadway. Non chiamo l’autista. Sono ancora in grado di camminare a piedi per quattro isolati e voglio trarre il massimo piacere da questo tempo. Cosa significa tutto ciò? Mi sto forse rammollendo? Oppure è la mia insoddisfazione a parlare? Non ho risposte a queste domande. Sento solo il bisogno di godermi questo momento. E se andassi a letto con lui? Be’, potrebbe essere divertente: dopotutto, è un giovane dalla bellezza disarmante e potrei passare delle ore molto piacevoli in sua compagnia. Troverò il coraggio di rispondere, finalmente, ai tradimenti di Blake? L’idea pare molto allettante in teoria, ma nella pratica?


Estratto 3: 

Sono stato proprio uno stupido. Ho avuto l’occasione di sbirciare nella vita di Jordan. Credevo di essere infelice, di essere una persona senza futuro. Invece, stando al suo punto di vista, potrei essere addirittura più fortunato di lui. Ho la libertà di scelta, qualcosa che lui ha perso. Jordan ha l’amore, ha al suo fianco Blake Carrington, ma è disposto a flirtare con me invece che fuggire tra le braccia del suo compagno. C’è proprio qualcosa che non quadra. Questo tarlo che si sta insinuando dentro la mia testa mi aiuta a capire che forse, dopotutto, posso ancora riuscire a perseguire nel mio intento. Jordan ha abboccato. È fragile, è debole, porta con sé un fardello che non riesce più a sopportare. L’ho letto nel modo in cui il suo sguardo si è posato su di me e quando ha sorriso alle mie stupide battute, e nel momento in cui ha posato le labbra sul dorso della mia mano. Non l’ho sognato. Ne sono certo. Se solo avessi ricevuto una sua telefonata…

SUL ROMANZO: 

È stato scritto durante i mesi di marzo-maggio 2020 e durante il primo lockdown. Il progetto è nato per un concorso letterario ma alla fine è rimasto nel cassetto per quasi due anni. Nell’estate del 2022 è stato portato alla luce nella forma attuale. È un romanzo d’amore, un purissimo male to male. Una storia passionale, un racconto di riscatto e sulla voglia di vivere. È uno stand-alone e non fa parte di nessuna serie. 


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BIOGRAFIA AUTORE

CARLO LANNA

Carlo è una persona che non smette mai di credere nei sogni, soprattutto in quelli impossibili. È un inguaribile romantico ed è uno “shipper” a livello agonistico. Nasce a Caserta più di trenta anni fa. Oggi vive nel modenese. Ha due lauree e scrive cose – a volte molto interessanti - su IlGiornale.it. Nel tempo libero, oltre a badare al suo cane, si improvvisa uno scrittore. Ma non è tutto. Compara troppi libri, sogna di diventare un insegnante, e di lavorare per Vogue. Ha cominciato a scrivere fin dai tempi delle scuole medie. È grazie alla sua Prof. di Letteratura Comparata che ha deciso di mettersi in gioco e dare un senso ai suoi voli pindarici. Nel 2019 pubblica Scegli il nostro destino.  Nel 2020 arriva la trilogia della NY Lovers per Words Edizioni. Le sue storie hanno trovato una casa accogliente anche in Triskell, Quixote e Heartbeat Edizioni. One Night in N.Y. è il suo ottavo romanzo e il primo in self. Carlo ama leggere tutte le sfumature dell’amore, ma predilige i regency, i dark e il puro contemporary.  Divora una serie tv dopo l’altra e si perde nel cinema d’autore. 

Carlo Lanna


BookLovers,

Ebbene, torno a raccontarvi delle mie ultime letture MM, alla quale sono fortemente legato e appassionato. Ho ricevuto questo libro tanto tempo fa, però, per mancanza di tempo e impegni di lavoro, non sono riuscito a leggerlo subito, cosa alquanto curiosa perché appena l'ho iniziato in giro di due settimane l'ho terminato. A saperlo, l'avrei fatto subito. Detto ciò, vorrei raccontarvi di questa storia e del suo autore, Carlo Lanna che si è cimentato in una discreta prima prova di auto pubblicazione dopo anni sotto CE. Ma veniamo a noi e a

One Nigh in N.Y. 

è un Romance MM, puro, ma dalle forte vibes (segno distintivo di Lanna) thriller e giallo. Ma anche un Romantic Suspense con venature passionali e fortemente ad alto tasso erotico! Ma andiamo per ordine spiegando di cosa tratta questa storia. Racconta di Jordan Cavanaugh, uomo d’affari, colto, brillante e capace nel portare avanti l’azienda editoriale ereditata da suo padre. L’uomo, per staccarsi dalla routine e vita opprimente, decide di rifugiarsi in un lounge bar sulla Broadway “Little Bird”, la quale è un frequentatore assiduo. Qui, tra una riflessione e un whisky da quattro soldi incontrerà un ragazzino sfacciato, ovvero il barman Daniel Williams, che sogna, un giorno, di aprire e gestire il suo magazine LGBT. Il bar però è il loro punto d’incontro nella quale due vite totalmente diverse si mescolano e creano un connubio di attrazione e dipendenza l’uno dall’altro. I due hanno diverse storie alle spalle, ed è proprio questo che in qualche modo crea conflitto che sfocerà  in un amore reale e alla luce del sole. A bilanciare la storia dei due protagonisti ci sono due avversari, due controparti: David e Blake, due ragazzi dal carattere differente che in qualche modo attirano i due, o meglio, creano la propria rete di dipendenza verso di loro. La storia di Jordan e Daniel però si concepisce e si crea lentamente tra conflitti e tragedie nel mezzo perché nonostante le loro diversità, è proprio in esse che c’è attrattiva.

Lo stile narrativo e personaggi

Lo stile narrativo ha un'impostazione diretta e precisa, anche se comunque ci sono delle caratteristiche maggiori dei romance tra inverosimile e sbalorditivo. Il tutto si suddivide prettamente nel doppio POV: Jordan e Daniel. Quindi ci sono due voci narranti e che si contrappongono uno con l' altro attraverso pensieri e sensazioni vissute nello stesso momento o magari un capitolo avanti. Entrare in empatia con uno dei due protagonisti o entrambi non è difficile per il lettore anche se i due hanno due caratteri abbastanza diversi. I personaggi che caratterizzano la storia sono complementari ma a modo loro, chi di più o di meno, si definisce in base alla propria personalità. Ma analizziamoli insieme. Jordan Cavanaugh ha un atteggiamento da protagonista principale di tutta la scena (personale pensiero legittimo), perché quando c'è lui riesce a catalizzare fortemente l'attenzione su di sé. Un uomo dal carattere cinico e a tratti distaccato, quasi freddo, ma è soltanto tutta apparenza mascherata. Lui ha tutto dalla vita: lavoro facoltoso e di pregistio nell' azienda di famiglia che porta alto e avanti il nome del padre. Ha un bel attico lussuoso al Waldorf Astoria, una vita agiata, una posizione sociale importante e molto discussa, sotto gli occhi di tutti. Insomma, Jordan ha davvero tutto, o quasi, perché c'è qualcosa che manca nella sua vita:ed è l'amore, quello vero, tangibile, sentito e non percepito o sussurrato o, come spesso accade, vissuto nel giro di una notte. La caratterizzazione del suo personaggio è ben delineata, nonostante possa celare anche incoerenza e punti di smarrimento, però riesce anche a essere una persona alquanto credibile e con un ¨cuore¨ come tutti quanti. Inizialmente può, appunto, sembrare molto arrogante e senza scrupoli, eppure è una persona che cerca di sfuggire costantemente dal suo passato, in primo luogo da un segreto che lo opprime da sempre e che in qualche modo, pur negandolo, impedisce di fargli vivere la sua vita a pieno come vorrebbe. Infine il sospetto che chiunque gli si avvicini lo faccia per il suo nome e cognome e non la persona stessa, ovvero semplicemente Jordan. Però qualcuno, in un mare stracolmo di tensione e poca fiducia c’è: Daniel.


Daniel Williams Dani, è il protagonista secondario della storia, non me ne voglia l’autore di questa mia personale, sottoscrivo, affermazione. Ha carattere, affabilità e persuasione, oh, sì, tantissima. Però, nonostante queste doti che riconosco, non è riuscito a creare in me un fondo di interesse o empatia nei suoi riguardi, può succedere. Daniel è diverso in tutto da Jordan: è un ragazzo con poche certezze e tanti, tantissimi dubbi verso il futuro e la propria vita. Ha un sogno nel cassetto perché vorrebbe rimettere a nuovo un vecchio locale nel cuore di Canal Street. Dopo la chiusura dello Stonewall Inn, Daniel vorrebbe riscattarlo e aprire a sua immagine e somiglianza una redazione giornalistica e centro policulturale del mondo LGBT. Daniel è pieno di sogni e passioni, ma purtroppo per lui, non potrà soddisfare  al momento. Per sopravvivere deve lavorare nel Little Bird e sottostare alla paga misera che riceve o mettere qualcosa da parte grazie alle mance ricevute, inoltre convive in un appartamento, nel quartiere di Maiden Lane con la sua coinquilina e amica Claudia, editor free-lance. Però qualcosa cambia nella sua vita e nella prospettiva di essa quando incontra Jordan che ormai è di casa nel frequentare il bar. Tra i due si innesca un gioco di seduzione e sfida continua. Daniel, da parte sua, ha capito di poter ̈spennare  la gallina dalle uova d’oro. Sa che deve giocarsi tutte le sue carte, anche discutibili, per poter arrivare al suo obiettivo e poter realizzare il suo desiderio. Quella carta è proprio Jordan per lui. Cercherà infatti di incantare e sedurre l’uomo per ottenere ciò che vuole, ed è forse questo che non ho apprezzato del suo personaggio, che può risultare inizialmente umile e senza scrupoli, ma invece ne ha è come, così come Jordan, ma le intenzioni sono diverse. Daniel non è male, però passa l’arco di quasi tutto il tempo a lamentarsi della sua intera esistenza e crogiolarsi nella fallimentare rappresentazione di se stesso nella società. Poi ha un tratteggio molto incoerente per circa metà libro, crea confusione nel mezzo della lettura. Un personaggio che, seppur con la sua caratteristica dirompente, non riesce a creare in me interesse. Entrambi non hanno intenti “buoni” perché, seppur ci sia attrazione e considerazione, in loro ci sono motivazioni diverse che spingono uno verso l’altro. Jordan invece, anche lui si avvicina al ragazzo, anche se da parte sua c’è un’attrazione maggiore, ma lo fa soprattutto per sfuggire dai suoi drammi esistenziali e ai segreti che porta con sé. Uno tra i tanti, quello peggiore, che se venisse reso pubblico potrebbe rovinare per sempre la sua esistenza, la sua posizione pubblica e il suo futuro. 


I due protagonisti hanno delle realtà parallele con due personaggi che delineati, con destrezza, creano in qualche modo equilibrio e succosità alla storia: Blake e David.

Blake Carrington, una persona misteriosa e poco trasparente, giornalista subdolo e senza un fondo di moralità che ha ottenuto un ruolo, non grazie soltanto alla meritocrazia, presso il New York Time.

Dico così perché è proprio Jordan e grazie alla sua influenza se il serpente a sonagli dagli occhi verdi è riuscito ad ottenere tale riconoscimento. Il ragazzo attraente e sicuro di sé, riesce a sedurre e a far cadere ai suoi piedi Jordan. I due hanno una specie di relazione, soltanto che Blake non la considera tale, per lui è soltanto una questione di piacere sessuale e fisico tra loro, anche perché nel frattempo può scopare con altri e non deve dare conto di questo a Jordan che da parte sua, si illude, che lui possa provare interesse reale. Blake, d'altronde sa giocarsi anche lui i suoi assi, quindi tiene sotto scacco Jordan attraverso un ricatto fisico e psicologico. È una persona senza un briciolo di coscienza e farà di tutto, letteralmente, per poter ottenere e portare a termine il suo piano, quello di avere un ruolo più alto nella carriera professionale e non solo. Lui conosce il segreto di Jordan. Sa come tenerlo nelle sue mani e come giocare il suo ruolo in tutta questa storia. Vuole la sua vendetta. 


A giocare dall’altra parte nella vita di Daniel c’è David Silver, il suo James Dean”, un dolce ragazzo premuroso e aspirante fotografo che cerca di realizzare anche lui i suoi sogni e portare avanti i suoi progetti. Un tipo dalla personalità a volte confusa e tormentata soprattutto perché non vuole accettare la sua persona, il suo essere omosessuale agli occhi di se stesso, la sua famiglia e del mondo. Vive una relazione nell’ombra con Daniel, che da parte sua ama il ragazzo e vorrebbe che tutto possa funzionare tra loro nonostante ci siano, alla base, poche certezze. Le cose già di per sé sono abbastanza critiche, ma il tutto sfocia quando Daniel scopre del tradimento di David che ammette di averlo fatto. Tra i due le cose si complicano e si separano nel mezzo della storia anche se David, una volta compreso l’errore cercherà di riconquistare il cuore spezzato di Daniel che da parte sua, pur negandolo, non riuscirà a staccarsi da lui. Il suo personaggio mi ha convinto in parte perché nonostante il redimersi e fare il salvatore di vite umane, resta comunque un traditore e insicuro stronzo. E diciamolo pure, ma fa molto clichè il ragazzo gay confuso traditore. Potevamo mica non giocarci la carta del ragazzo irrisolto, con problemi esistenziali, ma senza cadere nel solito meccanismo di stereotipo? “Ero così confuso e tormentato che nonostante ti amassi, ti ho tradito lo stesso” E dai, qui non c’è originalità.

Però sicuramente tra David e Blake, il meno peggiore sotto tanti aspetti è ovviamente David. Tra questi personaggi, assurdamente ma non del tutto inaspettato, attraverso alcuni espedienti, nascerà una specie di intreccio tra di loro che finirà con la risoluzione della storia e la morte di qualcuno. Non vi dirò di più però.

Tornando ai protagonisti, Daniel si trova tra l’incudine e martello: Jordan e David. Due uomini diversi tra loro e complicati per tanti versi e similmente. David è meschino e bugiardo e Jordan che è, nonostante confuso e logorato da un passato ingombrante e soffocante, prova davvero interesse per Dani, però la morsa ricattatoria di Blake lo fa vivere spaventato e tiene sospeso su un filo del rasoio il nostro irriverente protagonista. Come finirà tra loro? Sicuramente che Daniel possa fare una scelta più giusta e che lo faccia sentire felice, quindi David deve essere mandato al diavolo. Nonostante alcune caratteristiche delle loro personalità del tutto sconclusionate c’è un filo conduttore che lega i quattro, ovvero brancolare nel buio dell’incertezza più totale. Alla fine dei conti, discutibili, ma sono quattro personaggi differenti ben caratterizzati. Forse però, per gusto personale, avrei evitato troppa dipendenza emotiva, psicologica e fisica tra loro quattro perché a volte è pesante ed è accentuata. Però, nonostante questo, riescono a creare interesse nel lettore.

La struttura del testo e della storia

Qui viene la parte in cui ci sarà da analizzare abbastanza e poterne parlare chiaramente. Il testo non è male, risulta molto semplice, lineare, scorrevole, questo sicuramente grazie alla capacità descrittiva e creativa dell’autore che mescola il Romance Contemporary, a quello a tinte Dark, Spicy e Thriller con forti dosi mistery e giallo, che sono indiscutibilmente la sua più grande passione, o meglio, chi ha letto le sue storie, come me, sa che lui nelle sue ci dissemina spesso queste varianti e sottogeneri nel mezzo. Quindi, a livello di creazione e di testo non c’è da dire molto perché c’è analisi, approfondimento e forte padronanza. Ma può bastare tutto questo? Sì, ma anche no. Lanna riesce fortemente a descrivere le situazioni che avvengono nella storia, grazie sicuramente alla forte vena immaginaria e visionaria, però c’è qualcosa che stride nella stesura perché l’autore ci descrive, appunto, tutto. Ci mostra tutto, sempre. Emozioni, sensazioni, momenti, ambientazioni, caratteristiche, eventi. Tutto. E mi chiedo, perché invece di dirmelo non me lo mostri? Probabilmente non ama la tecnica dello Show don’t tell, che posso capire sia difficile giostrare se non ne sei abile o abituato, però con tutte queste spiegazioni e descrizioni di quasi tutto, si va a comprimere l’azione e i dialoghi. A mio parere personale e anche professionale, consiglierei all’autore di farne uso per districarsi tra una scena e l’altra, così come nella struttura del dialogo. Se mi descrivi troppo si finisce per annoiare il lettore. Raccontami e non descrivermi soltanto come si sente ma perché, parlami dell’ambiente circostante e tutto il resto. Bella New York in autunno, vero? Perché lo è? Cos’è che affascina di questa città? Mostrami un dettaglio attraverso una tua sensazione, questo voglio quando leggo. Un’altra parte sarebbe quella di dare conformità e significato ai pensieri personali dei due POV mettendoli  in corsivo mostrando le loro emozioni perché serve a dare risalto al pensiero del personaggio in questione, per rendere l’idea dato che alcune volte, talmente si è immersi nella lettura che non ci si rende conto che non è un discorso diretto ma di pensiero. Ma questo, ovviamente, è un mio parere, però aiuterebbe nella lettura con più semplicità, poi se sei un lettore/lettrice esperto ti viene facile, questo è sicuro.


Nelle storie dell’autore di Romance c’è sempre l’aspetto del sessualizzare o indirizzare tutto alla sfera libidinosa, quasi ogni aspetto o contatto fisico tra i due personaggi della scena. A volte vorrei più romanticismo e dolcezza, meno incisività carnale. Prendo in esame una scena che a mio parere racchiude il significato stesso della storia e trama .

La prima notte One night in N.Y.” doveva essere qualcosa di magico, di speciale e importante tra loro due. Invece mi è sembrato tutto improntato sulle gestualità fisiche, sul rapporto carnale e di sesso senza considerare il linguaggio non verbale: lo sguardo. Lanna poteva metterci più romanticismo e passione piuttosto che il solito gesto sistematico e monotematico del “venire e ciao”. Avrei voluto più rosa, amore, sentimento, anche se i due personaggi sono frizzanti, però, mi sarei aspettato altro, non lo so. È avvenuto in parte, tutto, quasi dirottato sul gesto meccanico . Fare l’amore è guardare l’altra persona, scavare nelle viscere, sentire, vedere, percepire, vivere tutto quanto con l’altra persona anche parole non dette. Mi sembra troppo strutturata e forzata come scena. Va bene che il sesso è importante in un Romance, lo so, perché serve a bilanciare e a mostrare quella parte Spicy che serve, però non quando viene piazzata ogni due per tre per creare movimento, a volte, a discapito della scena. Capisco anche che è un tratto distintivo il suo, soprattutto perché racconta spesso di storie abbastanza forti e di dipendenza fisica e passionale. Però mi chiedo: serve sempre questo approccio? Secondo me, per il suo bagaglio culturale e di esperienza nella scrittura e nel campo, potrebbe benissimo cambiare impostazione e avere a che fare con qualcosa di diverso, simile, ma totalmente inedito.

Inoltre, conosco lo stile e l'atteggiamento nella scrittura di Lanna, soprattutto nei Romance MM. Mi piace, però sembra ripetitivo, come se non riuscisse a staccarsi dai personaggi che descrive perchè dettagli, riferimenti, modi di fare, gestualità, me ne ricordano di altri suoi descritti. La ciocca sul viso, nelle sue storie, è uno dei riferimenti che avviene spesso per i suoi protagonisti o personaggi. Forse non se ne rende conto o forse lo fa di proposito per richiamare, ingenuamente, un dettaglio di sé? A me risulta machiavellico e impersonale alle volte. Deve variare. Spesso si ripete nei passaggi o nella descrizione. Questo, a mio parere, delimita poco accuratezza e poco innovazione e ricerca nell’utilizzo di sinonimi o differenziare, attraverso dettagli, per non farlo sembrare sempre lo stesso personaggio delle sue storie. Anche se c’è una caratterizzazione dei personaggi o storie, consiglio comunque di usare la diversificazione come modo per dissuadere i suoi lettori più abitudinari. Beh, diciamo che questo qui è un must del caro Lanna! A volte si va ad accartocciare su se stesso come autore o narratore: scenari differenti ma situazioni analoghe e molto simili tra loro. Dovrebbe espandere la sua vena creativa e produttiva. Sempre la stessa solfa e impasse.

Un’altra nota è sempre sulla creazione dei suoi protagonisti, come se avessero le stesse caratteristiche: ragazzo gay, disagiato, arrabbiato col mondo e che tutto quello che gli succede è sempre colpa degli altri. Sempre disagio, non accettazione, ansia sociale, insoddisfazione, ex tossici e disfunzionali. Non lo so, però mi sembrano sempre delle persone da salvare, sempre in procinto di buttarsi da sotto un ponte. A volte, sembrano delle macchiette. Lo so che gli autori e scrittori spesso scrivono anche delle proprie esperienze o modo di vivere, con drammi annessi, però bisogna scindere e staccarsi un po' dalla realtà che circonda. C’è anche una venatura forte di cliché e stereotipi che verte attorno al ruolo delle relazioni omosessuali come se tutto fosse improntato sul sesso occasionale a discapito di una relazione reale e concreta. E ripeto, il sesso ha la sua importanza, però non deve delimitare tutto il resto. Tutto questo inglobare o racchiudere  in un'etichetta o categoria crea fastidio e disinformazione.

  Questa nota, che trovo sia molto importante per chi scrive ma soprattutto per chi ha lavorato al testo nella fase di correzione ed editing. Nell’uso contemporaneo, sia scritto che parlato, la famosa “d” eufonica si inserisce in genere quando le due vocali sono identiche. L’editor poteva sistemare le d eufoniche perché se la parola che precede ha una vocale uguale allora si inserisce la d eufonica per creare armonia ed equilibrio. Non farò esempio o altro perché chi lavora nel campo e si trova ad avere a che fare con testi scritti tutti i giorni la  conosce. È una regola base di chi scrive e analizza un testo. Badate, con onestà, avrei potuto considerare sviste, ma noto che l’editor o autore ripete la forma sbagliata creando un leggero fastidio nella pronuncia o lettura.  Invece ho apprezzato la scissione della congiunzione con giusto criterio, meno invece della presenza nella punteggiatura di troppe virgole a volte inserite spesso dove forse si potevano evitare.

La storia merita, davvero, nonostante a volte personalmente sia la copia delle copie dell’operato dell’autore: cambia la situazione ma lo scenario sembra lo stesso, così come le dinamiche di mezzo, soprattutto sentimentali spesso ridondanti e del tutto scontate. Ci sono parti da rivedere, da migliorare, da limare per bene e fare attenzione per evitare magari disagi futuri. Ho sottolineato queste parti tecniche e del testo perché sto studiando e mi sto formando in questo campo, ho notato che c’era da lavorare su questo aspetto, soprattutto da parte di chi ha curato il testo, secondo me. Piccolo apprezzamento: Wisteria Lane, DESPERATE HOUSEWIVES. Tra le mie serie preferite. Una mossa troppo in stile C. Lanna. Prevedibile? Senza estro creativo nell’usare l’espediente? Poco credibile? Forse sì, però voglio concedere lo stesso ammirazione per la vena nerd di Lanna. In linea di massima, eccetto cose da rivedere o utilizzare sinonimi per diversificare, cambiare situazioni e impostazioni, ripetersi nei concetti e  ambientazioni al momento non ho altro da appuntare sull’operato del testo.

Considerazione finale

E dopo le mie analisi, accortezze e anche suggerimenti, dovute soprattutto alla mia formazione personale e professionale, vorrei dirvi il pensiero finale della storia.  Il percorso di Jordan e Daniel si è concluso e vi dirò, eccetto alcune situazioni e colpi di scena abbastanza intuibili ma giocati con padronanza, non era scontato che ATTENZIONE SPOILER: finissero insieme sti due, eh. Ho pensato che Daniel avrebbe lasciato entrambi e si sarebbe rifatto una sua vita per conto suo, poi però, dopo il loro ultimo incontro ho dovuto riconsiderare il resto. Ripeto, David non mi piaceva particolarmente eppure forse si poteva evitare di trattarlo come una ruota di scorta, no? Ma nessuno è perfetto. Non lo è movie star, Blake, Daniel e Jordan. È questo che mi ha fatto capire leggendo questa storia: l'amore non è mai perfetto, ma è pieno di incognite e grovigli nel tracciato. Detto ciò, alcune cose non mi hanno convinto nella parte finale, così come nella struttura dei personaggi e della parte testuale. Il personaggio di Daniel è stato quello meno caratterizzato e coerente della storia. La mancanza di carattere e maturità del protagonista, il vederlo poco centrato, poco sicuro, mai senza prendere in mano la sua vita, sempre a vivere accanto a qualcuno per dipendenza affettiva che il resto, non è riuscito a prendermi. Seppur alla fine abbia scelto Jordan, mi dispiace, ma Daniel non è riuscito a trascinarmi affatto rispetto invece al personaggio di Jordan che seppur discutibile, mi è piaciuto di più perché osava, andava contro le imposizioni, contro se stesso pur di vivere appieno Si è liberato di quel lungo e sofferente torpore che si portava da sempre in petto e  del senso di colpa che lo faceva vivere a metà. Alla fine, se Daniel non l'avesse scelto, lui sarebbe partito e andato avanti con la sua vita accettando tutto, perdonandosi e senza con rimorsi. La storia è buona, presenta intrecci, dinamiche, sotto trame interessanti, così come questioni da risolvere, forse alcuni plot twist risultano deboli perché si percepiscono subito in realtà, avrei lavorato anche di più su questo aspetto. Anche la questione riguardante il segreto di Jordan, non vi dirò altro, però non mi è sembrato così forte da ricevere in tutto quasi il libro attenzione. Interessante, però non mi ha particolarmente sconvolto, anzi, mi ha ricordato storie analoghe scritte da altri.

 Ho letto alcuni libri di Carlo, riesco e rivedere il suo stile soprattutto nell'impostazione dello scenario e dell'impasse passionale e romantico. Vorrei di più da parte sua perché di essere bravo lo è, ma è statico, quasi del tutto rassicurante nella sua scrittura. Forse una nota di freschezza è nel ricreare sempre una situazione di mistero e giallo che tiene alta l’attenzione. Io consiglierei a Lanna di osare, di andare oltre i suoi limiti e uscire un pochino da quella zona safe che si è creato come autore anche se stavolta, questo è un notevole cambiamento di direzione, dato che si è pubblicato in self publishing. È stata una prova per lui, credo. Però, a mio parere, sono sicuro che lui funzioni di più con l’aiuto di una casa editrice e di un team specializzato nella cura del testo e della struttura. O meglio, qualora decidesse di pubblicarsi da solo, consiglierei gente professionista e capace di poter lavorare al meglio sul prodotto.  Se mi sono lasciato andare di più nella mia recensione è perché avevo già avuto a che fare con i suoi testi e il suo stile, quindi, forse, mi era più facile dare un giudizio complessivo. Chi mi conosce e sa il mio metodo di lavoro e di analizzare una storia sa che è questo qui, che lo faccio nella sua interezza totale. Osservo la trama, ma anche la struttura di come viene creata, descritta e se è coerente con il concept intero del progetto. Non mi lascio incantare dai personaggi diametralmente opposti che poi finiscono insieme perché così dev’essere a livello anche di strategia commerciale, anche perché poi risulta tutto forzato. Non riesco a farmelo piacere se nel mezzo c’è una forte incongruenza. Anzi, a volte preferisco anche l’indipendenza e individualità di un personaggio aldilà della relazione e vita di coppia.

Visiono anche il testo, la tecnica di narrazione utilizzata, l’uso delle parole e dei significati e dell’idea di tutta la stesura finale. Mi piace che chi scrive si possa perfezionare, migliorare, riconoscere, crescere, e mettersi in discussione in modo da farne tesoro dei consigli che riceve nell’arco della sua carriera professionale. Questo, a mio parere, fa di te una persona che scrive e non si presta a diventare ¨meretrice¨ per la facilità del successo. Sì, lo so, molto probabilmente vorreste soltanto quello che dice :“Wow! Sono bellissimi e fa niente se sono altamente tossici e continuamente incoerenti tra loro tanto stanno insieme” No. Non sono così, non è questo il mio modo di fare e di lavorare, e forse, dipeso dal mio “difetto” o deformazione professionale. Questo è l’epilogo della mia considerazione totale. Grazie a Carlo Lanna per la sua disponibilità e spero possa prendere i consigli come costruttivi e incoraggianti dal punto di vista professionale.

One night in N.Y. non è solo un romance, è anche un crime con fortissime dosi erotiche e pericolose. La follia che si fa trainare dal desiderio di vendetta che si riscopre in un crimine violento… chi sarà il colpevole e chi le vittime? Potrete scoprirlo soltanto leggendo la storia. Eppure, questo libro e il suo finale mi lasciano un grande "e se..."

Grazie, ci vediamo l’anno prossimo Book Lovers,

la recensione la trovate su Goodreads, Instagram e video TikTok

https://www.tiktok.com/@d.dipintoauthor

Domenico



3/5 VOTAZIONE




Silvia S e D. Di Pinto








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