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[SEGNALAZIONE ]- MALEFICENT SUSAN- AUSTEN SOCIETY- RAFFAELLA V. POGGI

 

BOOK LOVERS!

                             Torniamo con il sesto volume nell' universo della Austen Society: arriva oggi “Maleficent Susan” liberamente ispirato a “Lady Susan”, il romanzo epistolare scritto da una giovane ma già ispiratissima Jane Austen presumibilmente nel 1794 e pubblicato postumo.

Raffaella V. Poggi vi racconterà questa storia dal punto di vista di Frederica. Frederica è libera, indipendente e cerca di tenersi alla larga da una madre ingombrante di cui, suo malgrado e come tutti, subisce l’influenza.
Maleficent Susan è la storia di un amore destinato a infrangersi contro le mire di “una serpe travestita da dea”, perché “quando tua madre è il tuo peggior nemico” la lotta è impari: Frederica sarà costretta a combattere con le armi spuntate della devozione filiale.
Ma la vera protagonista, in fondo, è proprio Susan, vedova (in)consolabile, bellissima, astuta e manipolatrice, che tesse trame dai cui fili sarà quasi impossibile destreggiarsi, fili che avvolgono il passato e il presente in un groviglio che il lettore sarà chiamato a districare.



RAFFAELLA V. POGGI

SERIE: Austen Society – AUTOCONCLUSIVO – Sesto volume della collection

COVER: © Cora Graphic

EDITING a cura di Laura Mercuri

DATA PUBBLICAZIONE: 19 luglio 2023

DIRITTI: Tutti i diritti riservati; Copyright: RaffaellaV.Poggi©2023

FORMATI:  E-pub/ Copertina flessibile

PREZZO: ebook € 2,99 (offerta lancio €0,99) - cartaceo € 9,99

LINGHEZZA STAMPA:  320 pagine (copertina flessibile)

EDITORE: Independent Publishing VeloNero Project

PIATTAFORMA: Amazon – Kindle Unlimited

LINK: Maleficent Susan

LINGUA: Italiano

GENERE: Romance Contemporaneo

SOTTOGENERE: Retelling romanzo epistolare “Lady Susan” di Jane Austen

TROPE: Contemporary romance; Enemies to lovers; Meet-Cute; JAFF (Jane Austen FanFic);

Retelling romance.

NARRAZIONE: Prima persona presente; POV alternati. Intro call per stile epistolare.

AMBIENTAZIONE: Boston/ Martha’s Vineyard/ New York.

PROTAGONISTA FEMMINILE: Frederica Vernon, anni 21, capelli biondi e ricci, occhi chiari, indossatrice.

PROTAGONISTA MASCHILE: Rex De Courcy, anni 21, un Adone biondo, CEO dell’azienda V&DC di Boston.


TRAMA

Provengo da una delle famiglie più ricche e prestigiose di tutto il Massachusetts, dovrei ringraziare chi mi ha messo al mondo, invece di parlare a sproposito, direte voi.

Io li ringrazio.

Ringrazio mio padre, che però mi ha fatto un grosso affronto, proprio grosso: se ne è andato troppo presto.

E ringrazio anche mia madre, o meglio, Susan, perché non desidera essere chiamata mamma. La riconoscenza e il rispetto nei confronti di colei che per nove mesi ha dovuto sopportare di portarmi in grembo è qualcosa che mi è stato inoculato da mio padre in dodici anni di meravigliosa e quasi simbiotica convivenza, goccia a goccia, come un’amara medicina.

Susan è bellissima, carismatica, affabulatrice, intelligente; sa conquistare con il suo fascino chiunque abbia la sfortuna di ruotare attorno alla sua sfera d’influenza, e tutti, loro malgrado, vengono attratti come da un faro traente all’interno della Morte Nera.

Lei va dicendo di me che sono il peggio che potesse capitarle.

Ma non importa, l’unica cosa che conti è sopravvivere.

A lei, alla vita e… anche a Rex, anzi, soprattutto a Rex.



Quando tua madre è il tuo peggior nemico.



Una smania mi cattura, è l’eccitazione che prende quando si oltrepassa la soglia: la sua, la vittoria sulle sue paure, e la mia… Non so ancora dare un nome alla soglia che ho appena attraversato io, so solo che nulla è più come prima.

Nulla!” (Rex)


ESTRATTI:


«Non ti lascio più sola» sento la mia voce, persa tra le sue labbra, il suo viso bellissimo tra le mani, e so, in questo momento, che non c’è nulla di più vero. Non voglio lasciarla, abbandonarla, come abbiamo fatto in passato, tutti noi, io per primo.

Sì, è vero, ero giovane, un ragazzino, ma avrei dovuto pensare a lei – era quello che Ted avrebbe voluto – invece ho mandato tutto a rotoli.

So che non dovrei neppure guardarla, ma non sono riuscito a trattenermi: è stato più forte di me. È qui, tra le mie braccia, il suo profumo è irresistibile, la sua pelle è irresistibile, così come la sua paura, una tentazione così forte… anche ieri sera.

L’accarezzo, la mia bocca non smette di posare una pioggia di baci sul suo volto, sulle sue labbra, no… non riesco proprio a resisterle.

Vorrei di più, tanto di più.

Ma non posso.

Non è una delle tante Mariah che mi sono capitate davanti, con cui aprire una parentesi da richiudere subito dopo.

E poi c’è tutta la V&DC di mezzo, che non è solo un’azienda: è l’unione delle nostre famiglie, le vite di coloro che vi gravitano intorno e non posso mandare tutto a monte perché lei è diventata la mia fissa, perché si è impadronita, in pochi giorni, di ogni mio pensiero coerente; perché chiudo gli occhi e mi vedo davanti la sua espressione contrariata con quell’aria petulante che mi fa andare in bestia e al contempo mi incendia.

Sono finito dentro a questa cosa… non so neppure io come sia potuto accadere.

Devo riacquistare il sangue freddo, ma pare un’impresa impossibile con lei qui, tra le mie braccia, che trema di brividi che non sa domare e probabilmente neppure decifrare.

È lei che si stacca, allontanandomi con entrambe le mani, proprio come un bimbo che spinge via una pietanza amara e sconosciuta, lo sguardo chino, a nascondere l’imbarazzo per l’intimità che ci ha travolti.



Una smania mi cattura, è l’eccitazione che prende quando si oltrepassa la soglia: la sua, la vittoria sulle sue paure, e la mia… Non so ancora dare un nome alla soglia che ho appena attraversato io, so solo che nulla è più come prima.

Nulla!


Devo informarmi bene su di lei, sulla sua carriera, sui suoi studi: è d’obbligo sapere tutto ciò che la riguarda, ed esclusivamente per mere ragioni professionali. Null’altro, perché lo scorpione che è seduto accanto a me, fasciato in un abitino blu a pois bianchi, con la gonna a palloncino sopra al ginocchio e il colletto da collegiale che nulla ha di sexy o sopra le righe, con questi assurdi, assurdi riccioli che profumano di brezza marina e raggi di sole, mi sta indisponendo come nessuno prima.

Nessuno mai.

E se dico nessuno, intendo nessuno!


Oh, papà, ma in che guaio sono finita?” chiedo a mio padre che purtroppo non può rispondermi.

O forse sì… perché proprio qui, proprio ora, sento un brivido scorrermi nelle vene: sembra impossibile ma sto percependo la sua presenza in modo così vivido da essere quasi tangibile, sensazione mai provata prima.

Lui è qui accanto a me, lo sento.

Adesso so che cosa devo fare, come vuole che io agisca.


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