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Vi presentiamo la segnalazione del Romance Queer, MM e di formazione
"128BPM Echi di Riflessi Passati" IN ESCLUSIVA AMAZON di Sara Masvar
128BPM ECHI DI RIFLESSI PASSATI
SARA MASVAR
Genere: Narrativa queer di formazione, mm romance*
Numero pagine: 280
Casa editrice: Indipendently Published
Data di uscita: 24 febbraio 2023
Codice IBSN: 9798372920873
Prezzo E-book: 2.99 €
Prezzo cartaceo: 14.99 €
Disponibile su Amazon Kindle Unlimited
Canzone: Fame on Fire ft Arcaeus – Don’t let me down
LINK:128 BPM - Echi di Riflessi Passati
Per Kayden Sherman il sole sta sorgendo. A soli vent'anni è sulla strada della fama con gli Knockout, il gruppo punkrock formato insieme agli amici storici Rico e Indie. Eppure il passato torna a tormentarlo, fra i sensi di colpa per le scelte fatte e i ricordi delle periferie irlandesi in cui è cresciuto. Per uno come lui, dimenticare è impossibile.
Paul Sommer, invece, è sulla via del tramonto. A quarant’anni suonati i premi vinti come miglior DJ house europeo sono solo un ricordo, e l'insicurezza accompagna ogni più piccola decisione della sua vita. Succube della necessità di provare dolore, si lascia andare al panico e allo sconforto. Per uno come lui, essere dimenticato è inaccettabile.
Quando i due si incontreranno, però, niente sarà più come prima. Il riflesso che uno vedrà negli occhi dell'altro spingerà entrambi al limite non solo di ciò che un uomo può fare per amore, ma anche di ciò per cui un ragazzo può scegliere di lottare.
Fra personaggi già letti dell'universo Masvar, colpi di scena, flashback e ricordi, Kayden e Paul saranno i protagonisti di un enorme crossover, sequel e anche spinoff dove l'amore sarà l'unico filo conduttore possibile. Perché siamo tutti personaggi secondari nei dolori e nei successi di qualcun altro, ma ogni storia merita d'essere narrata.
"L’unica cosa che conta davvero nella vita, amore mio, è restare fedele a se stessi."
ESTRATTI
L'unica cosa che conta nella vita, amore mio, è restare fedeli a se stessi. Avrai sempre qualche nemico, mettilo in conto, ma solo tenendo fede a ciò che sei dentro di te sarai certo che nessuno potrà mai cambiarti. Fino alla fine dei tuoi giorni a testa alta, sempre e comunque.
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La sua voce mi arriva addosso come un pugno allo stomaco. Il marcato accento irlandese, con quella erre pronunciata in modo strambo, mi riecheggia dentro. Mi volto a guardarlo di sottecchi, e in quelle iridi sfuggenti rivedo l’unico vero e grande amore della mia vita. E non dovrei farlo, ma sono un idiota devoto all’errore, e non posso fare a meno di continuare a sbagliare.
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Saranno i diamanti di punta nella collezione dei momenti belli che avrò vissuto, perché dell’amore che provo per te non ne farò mai a meno.
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Nella sofferenza non percepivo il rifiuto, né la delusione, né la rabbia, neppure la gelosia. La sofferenza era totalizzante, destabilizzante, appagante. E mi ero scordato d’imparare a farmi amare sul serio.
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A lasciarsi determinare da terzi si corre il rischio di amputare da soli parti importanti, ma è quello che le nuove generazioni hanno capito.
Identificarsi è conoscersi dentro, e conoscersi dentro è amarsi.
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L’ansia, fedele alleata di ogni momento della mia vita, mi aveva scavato un buco dentro e in quella voragine si era andata a infilare ben nascosta la mia paura di fallire ancora, e ancora. E ancora.
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Il punk è casino, è ribellione, è sfida. La musica non è solo arte, è anche la perfetta rappresentazione dell’essere finalmente liberi. Noi tre siamo dei falliti che sono riusciti a emergere dalla feccia nella quale si erano ritrovati per sbaglio, siamo sopravvissuti all’inferno dell’essere diversi.
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In realtà è proprio l’insieme delle nostre particolarità a renderci unici al mondo. È qualcosa di cui andare fieri, capisci, non bisogna vergognarsene.
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Siamo scesi a patti col diavolo, ma alla fine il diavolo non è sempre dalla parte sbagliata della storia.
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Ogni singola volta in cui non ce l’avevamo fatta e c’eravamo dati man forte l’un con l’altro, le poche volte in cui invece c’eravamo riusciti e avevamo brindato insieme alla vita. Al futuro, alle possibilità, alle cose belle. Ingordi di futuro, incoscienti e ribelli.
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Anche lei è una di quei guerrieri che sotto all’armatura son fatti di cristallo e, come me, tutto ciò che le servirebbe dall’universo intero è la rassicurazione costante che sbagliare non solo è normale, ma pure necessario a crescere, vivere, amare.
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«Nessun cuore sarà mai uguale a un altro» sorride. «Ma ogni cuore, a modo suo, è bello. Degno di essere visto per com’è davvero, anche se diverso dagli altri.»
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Non hai bisogno di apporti addosso nessuna etichetta stampata da terzi, ricordatelo.
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E forse non è neanche questione di felicità, il mio problema è proprio il non essere. Perché sì, io non sono. Io non mi sento. Io non mi vedo. Io non esisto. Io non me lo merito. Io non dovrei essere qui, non dopo quello che ho fatto.
Sara Masvar, classe 1987, metà ligure metà veneta. Rocker, cinefila, nerd, mamma. Autrice self per scelta. Ogni singola passione si riflette sul modo di scrivere e vivere. Il motto “Scrivo strana, vivo drama” rappresenta al meglio lei, il suo stile di scrittura, spesso anche i personaggi che racconta.
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