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[Segnalazione] Un amore incancellabile - Daniela Tess

 Buona sera! Oggi vi presento l'ultimo libro nella trilogia historical romance: "Un amore incancellabile" 







 Titolo : Un amore incancellabile: Rinascita

Autrice: Daniella Tess

Genere: historical romance

Data di pubblicazione: 30 giugno 2022

Pagine 450

Prezzo ebook: € 2,99

Prezzo cartaceo:  € 14,99

In pre-order: dal 12 marzo

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DISPONIBILE SU AMAZON, ANCHE KINDLE UNLIMITED 





 Eve e Richard si sono ritrovati ma le cose tra loro sono molto complicate: il passato fatto di bugie, tradimenti, equivoci, sembra separarli inesorabilmente. Eve non è più la donna che conosceva Richard; ora nasconde un segreto e non è disposta a rivelarlo all'uomo. Dal canto suo anche Richard è cambiato: l’amore lo ha toccato e rivuole la donna del suo destino, a tutti i costi. Eve sarà disposta finalmente a credergli e a dargli una seconda possibilità? Ma cosa accadrà quando il diavolo scoprirà i segreti del suo angelo?

Simon e Celeste sono a un bivio: un ritorno dal passato costringerà la donna a rivelare scomode verità, tali da mettere in pericolo la vita dell’uomo di cui ora è follemente innamorata. Cosa sarà disposta a fare, per proteggerlo? Simon intanto, ignaro di tutto, scopre qualcosa di sconvolgente sulla sua precedente relazione.

Tornano gli eredi dei Tresham nell’ultimo, appassionante e romantico capitolo della trilogia. Tutti i segreti e le verità usciranno allo scoperto, ma i sentimenti saranno più forti di tutto? L’amore potrà davvero rinascere?


Estratto:


Eve, amore mio, finalmente ti ho ritrovato…


Lei era pallida da far paura, sembrava aver visto un fantasma e forse era davvero così. Richard era in piedi, di fronte e la guardava, l’adorava con lo sguardo, come avrebbe voluto fare con le parole e con il corpo, con l’anima e il cuore, con tutto se stesso. Era bellissima, ancora di più; aveva una luce, un’aura, non riusciva a capire cosa fosse. Certo era che non la vedeva sciupata come aveva temuto, forse solo un po’ pallida ma incantevole. Dovette stringere le mani a pugno per impedirsi di stringerla tra le braccia. Ma proprio mentre stava per parlarle, si accorse che qualcosa non andava. Il suo pallore, la sorpresa, non erano spariti. Vide la sua apparente serenità infrangersi e andare in mille pezzi. Aveva il respiro affannoso e il volto era diventato cinereo. Con le mani prima annaspò, come se le volesse mettere tra di loro, come se volesse usarle contro di lui. Poi, però, inspiegabilmente se le posò sui fianchi, sul ventre nascosto dal cappotto e cominciò a dondolarsi come una bambina mentre tra calde, grosse lacrime ansimava quelle parole: «Tu… no, non è possibile, non è vero, non puoi».

Lui la guardò, ora leggermente preoccupato. Gli sembrava che impallidisse sempre di più, se ciò era possibile. «Sì, invece, sono io, sono qui per te, per riportarti a casa». Ma proprio mentre diceva quelle parole, nudo, vulnerabile, proprio mentre faceva parlare il suo cuore senza freni, senza difese, lei reagì in un modo inaspettato e sconvolgente. Non riuscì a terminare la sua appassionata dichiarazione perché la giovane donna si afflosciò a terra come una bambola spezzata, priva di vita e di ogni volontà. Fu lesto a reagire; si precipitò da lei appena in tempo per evitare che rovinasse a terra, completamente. L’afferrò per le braccia e la sostenne. «Dio Eve, cosa succede? Non fare così. Sembra che tu abbia visto un fantasma. Perdonami, non volevo causarti un trauma, non vorrei mai che ti accadesse qualcosa. Vieni amore, appoggiati a me. Siediti!». Ma proprio mentre stava per depositarla su una poltrona, proprio mentre le lasciava le braccia per afferrarla alla vita fu lui a rimanere scioccato. Stava godendo della sensazione di quel corpo fragile, delicato, tra le sue mani. La toccava come se ne avesse tutti i diritti ma nel contempo la sfiorava con rispetto e venerazione. Sapeva che non doveva forzare le cose: doveva farle capire quanto amore provasse, quanto amore avesse nel suo cuore. Voleva chiederle perdono e farle capire quanto la considerasse preziosa, unica, insostituibile. Ma mentre l’afferrava alla vita si accorse che quel corpo stupendo che conosceva benissimo, per averlo amato, percorso, baciato innumerevoli volte nella loro unica notte d’amore, improvvisamente gli era sconosciuto. Non poteva essere Eve quella che nascondeva un dolce segreto sotto quel cappotto logoro e informe. Era andato per sfiorare, accarezzare e aveva sentito qualcosa di diverso: non più la vita sottile, i fianchi leggermente arrotondati, il ventre piatto. Quello stesso ventre, era ora arrotondato, pieno, riempito dal seme della vita, dal seme di un uomo.

Un uomo che non poteva essere lui, concluse, con lo sguardo che, per ironia del destino, aveva già trovato la terribile risposta nelle mani bianche, affusolate di lei dove, all’anulare, splendeva una piccola, sottile vera d’oro. Non era la sua, non era quella del loro finto matrimonio, era diversa. Eve era diversa. La terribile verità lo schiaffeggiò in pieno viso; era di un altro, aspettava irrimediabilmente il figlio di un altro. La lasciò, subito, non appena fu certo che fosse seduta, come se scottasse, come se non sopportasse più di tenerla tra le sue braccia, come se quel contatto che aveva anelato giorno e notte per dei lunghi mesi, ora lo ripugnasse ed era così anche per lei. Non era felice di vederlo, era quasi svenuta; aveva avuto un malore, non appena si era resa conto di chi fosse il suo visitatore. Ora piangeva, senza freni. Si era irrigidita e divincolata quando lui le aveva sfiorato la vita e ora lo guardava tra le lacrime con sguardo duro, colmo di odio. Uno sguardo che voleva ferire, che lo sfidava a dire qualcosa, a criticarla. La fissò di rimando con la stessa durezza, con la stessa voglia di combatterla, di farle del male, come sentiva che lei stava facendo con lui.

«Che sorpresa, non me l’aspettavo proprio». Fu lui il primo a parlare, man mano che prendeva coscienza di quello che aveva davanti e che diveniva consapevole di quanto vuota fosse ormai la sua vita e priva di scopo. Ebbe una gran voglia di distruggere tutto, anche Eve, soprattutto lei perché stava distruggendo lui.
«E così, cara Eve, non siamo più da sole. Stupido io che mi sono preoccupato per tutti questi mesi che fossi in pericolo, spaventata. Che idiota sono stato! Non solo stai benissimo ma vedo che hai usato le tue notevoli doti per trovarti un protettore. Complimenti, mi hai giocato. Non me lo aspettavo proprio, potevi dirmelo subito. Mi sarei risparmiato di fare la figura dell’idiota».

Lei reagì immediatamente, come lui voleva. Aveva voglia di ferirla, di ucciderle l’anima così come sentiva che stava morendo la sua. «Come ti permetti? Non ti ho chiesto io di venire qui. Non mi aspettavo certo di vederti. So cavarmela da sola; e se proprio vuoi saperlo…» Di colpo Eve si interruppe. Che pazza era! Stava per rivelargli che era sposata da appena un mese ma così gli avrebbe fatto capire che il bambino non era di suo marito. In quel momento benedì il suo ventre piccolo che sembrava di pochi mesi. Lui non doveva capire. Si era rifatta una vita e pensava che non avrebbe più fatto parte della sua. Pensava di averlo dimenticato, almeno in parte, di aver seppellito i sogni che lo riguardavano e quelle stupide illusioni ma le era bastato rivederlo per capire che dentro di lei, in un angolo buio, profondo, lei era sempre la solita Eve e che reagiva a lui nello stesso identico modo in cui lo faceva nel passato. Solo che ora era diventata brava a camuffare, a non rivelare. Lui non avrebbe mai dovuto scoprire cosa in realtà provasse, che quel figlio che cresceva nel suo grembo fosse suo e che non avrebbe potuto mai essere di nessun altro. Non doveva sospettare quale arma avesse ancora contro di lei ma doveva sparire dalla sua vita per sempre e non tornare più. Non sarebbe sopravvissuta di nuovo a Richard. Ora non era sola, aveva un figlio a cui pensare, da proteggere, da preservare dalla sua follia.

Fu il pensiero di quel bambino a darle la forza. Avrebbe combattuto per suo figlio, anche se significava mentire, ingannare, distruggere la sua volontà e i suoi desideri, calpestare il suo stupido cuore. «Voglio che tu te ne vada, subito. Non voglio vederti più e non voglio che mio marito ti trovi qui».

Lui aveva un aspetto terribile, sembrava furioso e nel contempo profondamente triste. Eve non lo aveva mai visto così.

«Già, tuo marito. Devo farti gli auguri, allora? Non aspettarti che sia felice per te, felice che tu sia stata così svelta a dimenticarmi. Evidentemente sei stata una brava attrice». 

 









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