Buongiorno! Oggi vi accolgo con la recensione dell'ultimo libro letto ad Aprile. In realtà , l'ho praticamente letto durante tutto il mese, essendo un libro abbastanza corposo, ma alla fine ho vinto io.
Potete trovare le mie recensioni ai volumi precedenti qui: Il richiamo del cuculo, Il baco da seta, La via del male
Titolo: Lethal White (Bianco Letale)
Autore: Robert Galbraith/JK Rowling
Genere: Mystery/Thriller
Editore: Sphere/Salani
Numero di pagine: 650
Prezzo: €24,00 (Cartaceo) / €2,99 (Ebook)
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Trying to get to the bottom of Billy’s story, Strike and Robin Ellacott—once his assistant, now a partner in the agency—set off on a twisting trail that leads them through the backstreets of London, into a secretive inner sanctum within Parliament, and to a beautiful but sinister manor house deep in the countryside.
And during this labyrinthine investigation, Strike’s own life is far from straightforward: his newfound fame as a private eye means he can no longer operate behind the scenes as he once did. Plus, his relationship with his former assistant is more fraught than it ever has been—Robin is now invaluable to Strike in the business, but their personal relationship is much, much trickier than that.
Quando il giovane Billy chiede l'aiuto di Cormoran per risolvere un'assassinio di cui Billy pensa di essere stator testimony, il detective non è certo che la storia non Asia vera: certo, Billy ha una malattia mental, ma sembra essere molto sicuro.
Cormoran decide quindi di mettersi all ricerca di Billy, scappato dal suo ufficio, ma viene chiamato da un membro importante del Parlamento, un Tory di none Chiswell, he gli chiede di lavorare per lui.
Pur essendo pieno di lavoro fino al collo, Strike accetta e manda Robin sotto copertura mentre lui cerca Billy.
Io posseggoi libri in Inglese, quindi l'ho letto in quella lingua. Ho utilizzato anche, per la prima volta, l'audiolibro (sempre in Inglese), che si è dimostrato utilissimo per le volte in cui dovevo uscire. Invece di ascoltare la musica, ho letto/ascoltato Lethal White.
Pur avendo un lettore che imitava orribilmente le voci delle done, nel complesso è stata una bella esperienza e spero di poter utilizzare ancora questo metodo.
È un libero abbastanza lungo e sinceramente ho avuto dei momenti in cui non mi andava di leggerlo, anche perché è abbastanza lento. La storia è estremamente complessa, con nodi intricatissimi, tanto che quando è arrivato il momento in cui Cormoran ha capito tutto, io ero con Robin: non riuscivo a capire chi fosse il colpevole, in quanto tutti avevano una buona motivazione, e non riuscivo a collegare tutti i punti.
Per me questo è un plus, in quanto non è che mi piaccia molto scoprire subito come un libro vada a finire. E devo dire che il lavoro della Rowling, per quanto io la odi per diversi motivi, è stato ottimo. Se volete un thriller/mystery molto complesso, questo libro fa per voi.
Per quanto riguarda i personaggi, ogni singolo personaggio femminile a parte Robin è terribilmente odioso, partendo da Flick e Kinvara. Forse non ha aiutato il falsetto con cui il lettore dell'audiolibro le faceva parlare; ma sono comunque rompiscatole. Ingenue, anche, e stupide.
Robin, in questo quarto volume, deve districarsi tra vita privata e lavoro, tenendo conto dei suoi attacchi di panico e dei problemi che il caso precedente le aveva portato. Personalmente, ho apprezzato lo sviluppo del personaggio, e ho adorato una cosa in particolare: insomma, finalmente si è svegliata (sì, centra Matthew). Non mi piace per niente, invece, la via che sta prendendo la relazione tra Robin e Cormoran. Non li voglio assieme, ma sembra che la Rowling propenda proprio per quello.
Cormoran ha anche i suoi problemi, primo fra tutti Charlotte, che ricompare per, perdonate il francesismo, rompere le balle. È un personaggio odioso e speravo di non vederla mai più, ma è come un parassita!
Gli altri personaggi sono piuttosto arroganti e deprecabili, a parte il povero Billy che, poveretto, vuole solo capire cosa è successo quando era un bambino.
Inoltre, vorrei capire perché la Rowling descriveva Raphael sempre come "scuro di pelle" essendo Italiano. A meno che non avesse un autoabbronzante lì a Londra, non vedo come potesse essere tanto scuro.
Comunque, lo stile è un po' pesante, secondo me, e la cosa si fa sentire con un libro così grosso. Di sicuro la Rowling non è Robert Jordan o Brandon Sanderson, ma cavoli. Lo stile di scrittura, secondo me, ha contribuito alla mia lentezza nel leggere il libro.
Nel complesso, però, la storia è interessante e intricata al punto giusto, anche se interrotta molte volte con le storie personali di Robin e Strike; mi sento quindi di consigliarvelo e aspetto con ansia, pur sempre odiando la Rowling, il quinto volume.
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