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[Recensione in Anteprima] Fulgore della Notte - Omar Viel


Avrei dovuto postare questa recensione ieri, ma ho avuto delle giornate un po'... Turbolente. E ieri ho partecipato alla Notte del Weird, che è stato un evento bellissimo ma stancante.
Comunque, oggi vi parlo di un libro MOLTO particolare, in uscita domani


Titolo: Fulgore della notte

Autore: Omar Viel

Genere: Romanzo

Casa Editrice: Adiaphora Edizioni

N° di pagine: 143

Prezzo: €3,99 (Kindle) / €13,60 (Cartaceo)

Link per l'acquisto: Amazon 













Gordon Wilson non si sarebbe dovuto trovare in quella casa. Inebriato dal fascino di una giovane sconosciuta, così simile a sua moglie Una, dà inavvertitamente vita a un incendio e, dalle fiamme, scivola nella realtà la sinuosa figura di una tigre. Gordon fugge, lasciando la propria famiglia disorientata. È un passaggio di testimone, quello con la figlia Liz, che da Bristol si reca a Londra alla ricerca del padre, per scoprire infine antichi prodigi e svelare i misteri degli Wilson. Passato e presente si intrecciano nella simbologia della specularità. Un viaggio fatto di incontri bizzarri con personaggi eterei, in equilibrio tra il mondo del visibile e quello dell'invisibile, tra l'universo tangibile e quello dell'immaginazione. Un cammino esistenziale, fisico, letterario, con incursioni nel poetico. Un romanzo composito nel quale si innesta un generoso tributo al Romanticismo inglese, che invita a lasciar andare gli ormeggi della ragione per abbandonarsi al dominio del possibile.






Avete presente quei libri che vi sentite troppo stupidi per capire a fondo? Ecco, io mi sono sentita così con Fulgore della notte. Anche se, in effetti, mi ha ricordato il realismo magico che così amo nei romanzi si Benjamin Alire Saénz, uno dei miei autori preferiti.

Quando Gordon Wilson si allontana dalla famiglia in seguito a un incidente, tocca a sua figlia Liz ritrovare i pezzi della sua famiglia in un viaggio estremamente peculiare ed etereo.

Sto davanti al computer, e non so cosa scrivere. Non perché il libro non mi sia piaciuto, ma perché è così particolare da lasciarmi spiazzata. Come ho detto, mi ricorda molto il realismo magico: cose che ci sono e non ci sono, in un viaggio che ti porta alla scoperta di te stesso e delle persone che ti stanno attorno. Da lettore, non sei certo se quello che sta succedendo è reale o meno, se è solo frutto dell'immaginazione o un gioco di idee. Tutto questo accompagnato da poesie (alcune che ho riconosciuto, altre che ho scoperto grazie a Viel) e per gran parte raccontato tramite epistole o messaggi (uno dei metodi che preferisco, e che amo da quanto ho letto Noi siamo infinito di Chbosky).
Insomma, questo romanzo, di un autore a me sconosciuto, racchiude elementi della letteratura che io adoro. Eppure, non so bene se ho capito e percepito tutto quello che avrei dovuto.

È la seconda volta che mi trovo senza parole con un libro pubblicato dalla Adiaphora, e spero non sia qualcosa di frequente... Altrimenti cosa recensisco a fare? 
Però, continuo a pensare che dire troppo sarebbe controproducente: personalmente considero Viel un artista, i cui personaggi si snodano tra esperienze quasi sovrannaturali (quasi, dico, in quanto è intenso il loro senso delle emozioni e come percepiscono il mondo attorno a se) e ti lasciano spiazzato.
Devo dire che non ho trovato molto simpatici questi personaggi. Quasi altezzosi, a volte, pretenziosi (principalmente Sidheag), eppure così intensi che la simpatia importa poco. Attraverso la scrittura di Viel si è spinti a voler conoscere di più, a voler far parte dell'esperienza di Liz e della famiglia Wilson.

Ho trovato vari passaggi estremamente interessanti, e che però, estrapolati dal loro contesto, non avrebbero senso.
L'inizio del romanzo, poi, è così particolare che ti fa entrare in sintonia con il tipo di storia (che, lo so, non è per tutti) e con i suoi protagonisti.
Insomma, credo che per avere una vera esperienza degli Wilson e della loro storia bisogni leggere il libro, immergersi nello stile di Viel, assaporare gli eventi della storia e farsi una propria idea.

Ovviamente, consigliato.





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