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[Recensione] Il Garzone del Boia - Simone Censi


Salve a tutti! Oggi vi parlo di un libro un po' particolare.


Titolo: Il Garzone del Boia

Autore: Simone Censi

Casa Editrice: Elison Publishing

Genere: Romanzo Storico

Numero di pagine: 235

Prezzo: €3,99 (Ebook)

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Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, “Il garzone del boia” è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone.
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.







Questo è un libro da cui non sapevo cosa aspettarmi e che non è esattamente del mio genere preferito, eppure devo dire che mi ha sopreso e mi è piaciuto molto.
Ne "Il Garzone del Boia" seguiamo un personaggio di cui non sappiamo il nome e che, in prima persona, ci narra le vicende della sua vita e di quella di Mastro Titta, di cui è il garzone.
Questa quindi è una storia romanzata che coinvolge una persona realmente esistita, Mastro Titta, di cui mi interesserebbe sapere di più. Farò le mie ricerche.
Per quanto riguarda questo libro in particolare, invece, ho trovato interessante il fatto che l'autore si è aggrappato a un piccolo dettaglio storico, che per molti versi potrebbe essere considerato irrilevante, e ne ha creato una storia.
Il plot segue un personaggio inventanto, il garzone, sia in momenti di infanzia-giovinezza dal punto di svolta che è l'incontro col Boia, sia nei momenti di vita adulta e vecchiaia dopo che si separa dal mentore.
I vari capitoli raccontano delle svariate esecuzioni che hanno lasciato un segno, per un motivo od un altro, nella mente del giovane garzone.
Le due fasce temporali sono ben separate sì dall'uso del corsivo per i momenti di giovaninezza, ma soprattutto dal linguaggio usato dal personaggio.
Quando è solo un ragazzo, il garzone usa parecchie espressioni dialettiali e il suo italiano ne risente parecchio. Nei momenti di vita adulta, invece, il suo linguaggio è molto più pulito ed evoluto, segno di una vita diversa.
L'autore ha creato un personaggio di cui veniamo a sapere molte cose, tanto che sembra quasi di conoscerlo per davvero. 
È interessante notare l'effetto che le esecuzioni hanno su di lui come carnefice, e come la vita del Boia sia completamente diversa da quella di una persona normale.
Poco sappiamo, invece, delle opinioni di Mastro Titta rispetto a questa vita, anche se molte volte i due hanno divergenze di opinioni piuttosto grosse e a tratti vediamo dei tentennamenti anche da parte sua.
La mia attenzione è strata attratta soprattutto dalle loro differenze di pensiero e di azione, che li hanno resi molto umani ai miei occhi.
Non so se dovrei ammetterlo o meno, però in alcune parti di questo libro sono scoppiata a ridere. Se alcune delle scene erano piuttosto forti e anche tristi, altre erano raccontante in una maniera tale che era impossibile trattenersi dal sorridere o ridere. Anche sul treno, come un'idiota.
Comunque, queste storie, oltre a farci conoscere meglio i due personaggi principali, mostrano delle sfaccettature dell'animo umano e anche delle situazioni storiche che aiutano a inquadrare il momento temporale in cui ci si viene a trovare. Per me è stato davvero interessante, soprattutto perché, concentrandomi nei miei studi nell'area antica, l'Ottocento non è tra i periodi che più conosco.
Nel complesso, è stato un ottimo libro per quanto mi riguarda: i personaggi, il periodo storico ben studiato, le varie storie, tutto ha contribuito a creare qualcosa di unico che mi ha fatto piacere leggere.





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