Cari Lettori,
esce oggi il nuovo romanzo di Francesca C. Cominelli scritto assieme ad Alexandra Rose intitolato The Room, siete pronti?
TITOLO: The Room
AUTORE: Alexandra Rose, Francesca C. Cominelli
EDITO: self Publishing
GENERE: erotic romance
PAGINE: 425
EBOOK: 2.99 (gratis con KU)
CARTACEO: 15.00
DATA D'USCITA: 22 gennaio 2019
Non
fare sesso nelle stanze
Non
sentirti mai in obbligo
Non
superare i tuoi limiti
Sono
queste le uniche tre regole de The
Room,
un
Night
Club elegante e raffinato al centro di Santa Monica.
Ginevra
e Amelia si trasferiscono in America per il dottorato e capitano
quasi per caso di fronte all’annuncio online del locale. Per loro è
un gioco, un modo per mettersi alla prova e trarne delle esperienze
da trascrivere nei loro romanzi erotici.
Quando
diventano Perle, non sanno che ad attenderle al di là della porta
c’è qualcosa che le sconvolgerà per sempre.
“Avrei
potuto fermarmi. Avrei potuto ritornare verso il petto. Invece andai
sempre più in basso, fino a raggiungere il bordo dei suoi jeans.
«Niña,
por favor.»
«Sì,
Mr. K, supplicami.» Sollevai
lo sguardo e lo vidi ribaltare la testa all’indietro. Voleva di
più, voleva che lo soddisfacessi. Ma non avrebbe ottenuto nulla di
tutto ciò.”
“Era
come un vulcano in procinto di esplodere: calmo all’esterno ma
distruttivo all’interno. Mi avrebbe travolta, lo sapevo, la sua
potenza si sarebbe abbattuta su di me e mi avrebbe devastato. Sarei
stata solo cenere.”
Il tocco bollente dell’Uomo Senza Nome scivolò lungo il mio busto fino alle natiche. Vi appoggiò il palmo aperto di entrambe le mani e iniziò a guidare le mie movenze, continuando a imprimermi baci sulla gola e sulla mandibola. Sentivo il suo membro turgido, costretto ingiustamente dai jeans, a contatto con il mio sesso umido. Temevo di impazzire.
Quando la mia mano
si appoggiò sulla sua virilità rigonfia e incominciai ad
accarezzarla piano, lui smise di saggiarmi il collo e appoggiò la
fronte sulla mia. Ci respiravamo addosso, le labbra schiuse a pochi
millimetri di distanza. Erano così vicine che ne potevo percepire la
consistenza, sentivo il suo fiato tiepido e profumato solleticarmi il
viso accaldato.
Avrei voluto
urlargli di farmi sua in quel preciso istante, di affondare le dita
nelle mie carni umide di passione per lui. Ma mi limitai a lasciarmi
scappare un gemito. Lui non se lo fece sfuggire e sorrise
soddisfatto.
«Ai giochi perversi
si può giocare in due» sussurrò, avvicinando le labbra alle mie.
Mi
divorò di nuovo, mentre le nostre dita accarezzavano parti proibite.
La sua figura alta
era ferma sulla soglia dello stanzino e mi fissava con una scintilla
di malizia nei caldi occhi nocciola. La luce dietro di lui si
intrufolava nei suoi capelli castani, arruffati e scomposti, e per un
solo istante mi domandai come sarebbe stato toccarli, saggiarli con
le dita. Il mio sguardo scivolò poi sul suo volto irregolare, per
cercare di carpirne i dettagli: notai la mandibola pronunciata, gli
zigomi alti, il naso dritto e proporzionato. Aveva un sottile accenno
di barba curata e ciò lo rese più maschile, desiderabile.
Guardai le sue
labbra carnose e ben disegnate piegarsi in un sorriso sghembo e una
fossetta comparire sulla guancia. Nel complesso, tutti quei dettagli
gli ammorbidivano l’espressione e contribuivano a renderlo
affascinante.
Indossava la divisa
verde acquamarina dei medici, sotto il camice bianco sul quale era
cucito il suo nome con un filo blu.
Era giovane, poteva
avere al massimo trentacinque o trentotto anni. Era bello e
attraente. E io ero davvero nella merda.
«Devo dartene atto,
Ginny, questa volta hai ragione tu.» Si ricompose e mi abbracciò.
«Grazie, ne avevo bisogno.»
«Ringrazia Mister
Pacco Al Vento, è tutto merito suo.»
«A proposito…
gran bel pacco. Era un Prince Albert quello che ho intravisto?»
Annuii. «Che stronza fortunata.»
«A
ognuno le sue pene o, come in questo caso, il
suo pene.»
Socchiusi gli occhi.
Il suo
profumo
mi riempì le narici. Le mani calde dell’Uomo Senza Nome erano
aggrappate al mio corpo. Il calore mi invase il basso ventre.
«Sei tu» mormorai.
Mi era bastato percepirlo accanto per esplodere di desiderio.
Lo sentii
ridacchiare, il suo respiro vicino all’orecchio. «Sono io»
confermò con voce arrochita.
Per un solo attimo
mi sembrò identica a quella di Lucas e mi irrigidii. Spalancai le
palpebre, il cuore che sfarfallava. Avvertii l’impulso di
allontanarmi da lui. L’uomo misterioso, quasi avesse intuito le mie
intenzioni, mi strinse i fianchi ancora di più.
«Ti voglio, ho
davvero bisogno di te» sospirò, poi le sue labbra mi sfiorarono il
collo, languide e morbide, leggermente umide di saliva.
«Chiudi gli occhi e
conta fino a dieci» sussurrai al suo orecchio e subito puntò lo
sguardo nel mio.
«A cosa stai
pensando?» domandò e nei suoi occhi lessi solo eccitazione.
«Tu fidati di me.
Chiudi gli occhi, stallone, quando finirai di contare scoprirai a
cosa sto pensando.»
«D’accordo,
chica.
Conterò fino a dieci.»
Sorrisi compiaciuta
e attesi che Killian si spostasse da me. Dopo che si fu messo seduto,
chiuse gli occhi e iniziò a contare ad alta voce.
«Uno.»
Mi
alzai dalla coperta e mi guardai attorno per accertarmi che non ci
fosse nessuno.
«Dos.»
I
ragazzi ubriachi erano parecchio distanti da noi, così sfilai una
spallina dell’abito.
«Tres.»
Tolsi
anche l’altra e abbassai la zip laterale.
«Cuatro.»
Feci
scivolare il vestito ai miei piedi e lo calciai, rimanendo solamente
con l’intimo.
«Cinco.»
Sganciai
il reggiseno e lo feci cadere.
«Seis.»
Presi
un respiro profondo, mentre il vento mi scompigliava i capelli
sciolti.
«Siete.»
Agganciai
le dita al perizoma e inizia ad abbassarlo.
«Ocho.»
Rimasi
completamente nuda di fronte a Killian, che ancora aveva gli occhi
chiusi.
«Nueve.»
Mi
diressi rapidamente verso l’oceano e mi immersi fino a coprirmi il
seno. Il contatto con l’acqua mi fece rabbrividire in un primo
istante, ma il
calore del mio corpo era tale da farmi abituare subito e divenne
molto piacevole.
Mi voltai verso
l’uomo seduto sulla coperta.
Il falò illuminava
gran parte della spiaggia e potei vederlo far saettare lo sguardo dai
miei indumenti a me, che lo aspettavo nell’oceano.
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