Care Lovers,
oggi il blog partecipa al Review Party organizzato per l'uscita del romanzo di Alessia Coppola, Il profumo del mosto e dei ricordi, in uscita oggi grazie alla Newton Compton, venite a leggere la recensione di Jessica...
Titolo: Il profumo del mosto e dei ricordi
Autore: Alessia Coppola
Edito: Newton Compton
Pagine: 320
Genere: narrativa, rosa
Ebook: 5.99
Cartaceo: 10.00
Data d'uscita: 29/03/2018
Un’ereditÃ
inattesa
Un
viaggio alla scoperta di legami familiari sconosciuti
Un
amore capace di vincere le ombre del passato
Lavinia
vive a Firenze, dove studia e lavora come restauratrice. Quando un
telegramma le annuncia la morte del nonno, che non ha mai conosciuto,
sarà proprio lei a partire per la Puglia
per valutare l’eredità ricevuta. Al suo arrivo trova un’antica
masseria da ristrutturare, terre e vigneti in stato di abbandono, ma
trova anche una grande famiglia pronta ad accoglierla.
Abituata alla città , Lavinia si sente quasi a disagio in
quell’ambiente rustico, e mal sopporta le premure e l’affetto che
tutti le riservano, convinti che lei sia lì per risollevare le sorti
della tenuta. E invece Lavinia è pronta a venderla, anche se non ha
il coraggio di confessarlo. Quel viaggio in una terra sconosciuta,
selvaggia e vigorosa, ha però in serbo delle sorprese. Alessandro,
il giovane agronomo che lavorava a fianco del nonno, le farÃ
conoscere ogni angolo della proprietà , la guiderà alla scoperta
delle sue radici, narrandole storie che nessuno le ha mai raccontato.
Ripercorrere insieme a lui quel passato, avvolto nel mistero e capace
di risvegliare tanti ricordi, le farà cambiare idea su molte cose…
Oggi vi parlerò del libro di Alessia Coppola “Il profumo del mosto e dei ricordi”. Devo ammettere che ne sono stata attratta dal momento in cui ho letto la trama… e la storia non mi ha per niente delusa.
La protagonista è Lavinia, una ragazza che vive a Firenze e vuole diventare una restauratrice, ma che all'improvviso si ritrova a doversi occupare di un'eredità che non avrebbe mai pensato di ricevere. Suo nonno Umberto è venuto a mancare, ma lei nemmeno sapeva della sua esistenza, la madre non gliene aveva mai parlato. Lavinia decide di partire per la campagna pugliese, per scoprire qualcosa in più sul suo passato e per capire il motivo che ha portato sua madre a tenerle nascosta una parte della sua famiglia.
Arrivata a destinazione la ragazza si ritroverà molto lontana dai lussi cittadini a cui è abituata, la sua eredità è in realtà una vecchia tenuta ormai in decadenza, dove suo nonno si dedicava alla produzione di vino. Qui conoscerà le persone che sono sempre state vicine ad Umberto, ma sarà solo grazie ad Anna, anziana molto legata a sua madre, e ad Alessandro, giovane aiutante di suo nonno, che imparerà ad apprezzare la bellezza della natura e scoprirà quanto quel luogo non abbia mai dimenticato lei e sua madre.
«Questa non è un’opera d’arte Alessandro». «Mi dispiace contraddirti, ma lo è. C'è tanta arte qui intorno che danza davanti ai tuoi occhi e non te ne accorgi nemmeno. Non parlo solo della villa, che nonostante il tempo conserva ancora il suo splendore. Mi riferisco alla bellezza perpetrata dalla natura, quella che l’uomo, con i suoi artifici, non può imitare, per quanto lo desideri».
Leggendo questo libro mi sono emozionata moltissimo, in ogni pagina traspare l’amore per le proprie origini e per la natura. Andando avanti con i capitoli ci si rende conto di quanto ci sia da imparare dagli anziani e di quanto sia sbagliato pensare che i contadini non siano altro che dei sempliciotti. Lavinia è la classica ragazza di città , abituata alle comodità e piena di pregiudizi verso chi vive in campagna; quando conosce Alessandro deve però ricredersi, per quanto lui sia cresciuto coltivando la terra possiede una grande cultura ed i due hanno più cose in comune di quanto sembri. Seguendo la ragazza in questo suo viaggio tra i vigneti del Salento, ci accorgiamo di quanto lei cambi giorno dopo giorno, rendendosi conto che le cose importanti della vita non sono gli agi e la ricchezza, ma sono le persone che ci circondano.
“Avevo scoperto chi ero. Avevo riscoperto le mie radici.
Esistono solchi ben più profondi di quelli scavati da un ulivo, che impiega secoli per tenersi stretta la sua zolla e levarsi verso il cielo.
Sono le radici del cuore.”
Vorrei ringraziare l’autrice per le emozioni che mi ha fatto provare e le faccio i miei complimenti, perché ha saputo creare una storia finalmente diversa dal solito, che ci parla di persone come noi, che ogni giorno lavorano per realizzare ciò in cui credono e non si abbattono, nonostante le avversità della vita.
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